CONFERENZA
PERMANENTE PER I
RAPPORTI TRA LO
STATO LE REGIONI
E LE PROVINCE
AUTONOME DI
TRENTO E BOLZANO
Accordo 22
febbraio 2012
Accordo ai sensi
dell'art. 4 del
decreto
legislativo 28
agosto 1997, n.
281, tra il
Governo, le
Regioni e le
Province
autonome di
Trento e Bolzano
concernente
l'individuazione
delle
attrezzature di
lavoro per le
quali è
richiesta una
specifica
abilitazione
degli operatori,
nonché le
modalità per il
riconoscimento
di tale
abilitazione, i
soggetti
formatori, la
durata, gli
indirizzi ed i
requisiti minimi
di validità
della
formazione, in
attuazione
dell'art. 73,
comma 5, del
decreto
legislativo 9
aprile 2008, n.
81 e successive
modifiche e
integrazioni.
(Repertorio atti
n. 53/CSR).
(G.U. 12. Marzo
2012, n. 60 -
s.o. n. 47)
LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
Nella odierna
seduta del 22
febbraio 2012:
Visto l'art. 4
del decreto
legislativo 28
agosto 1997, n.
281, il quale
dispone che
Governo, Regioni
e Province
autonome di
Trento e
Bolzano, in
attuazione del
principio di
leale
collaborazione e
nel
perseguimento di
obiettivi di
funzionalità,
economicità ed
efficacia
dell'azione
amministrativa,
possono
concludere in
sede di
Conferenza
Stato-Regioni
accordi, al fine
di coordinare
l'esercizio
delle rispettive
competenze e
svolgere
attività di
interesse
comune;
Visto l'art. 73
del decreto
legislativo 9
aprile 2008, n.
81 e, in
particolare, il
comma 5, il
quale prevede
che in sede di
Conferenza
permanente per i
rapporti tra lo
Stato, le
regioni e le
province
autonome di
Trento e Bolzano
sono individuate
le attrezzature
di lavoro per le
quali è
richiesta una
specifica
abilitazione
degli operatori
nonché le
modalità per il
riconoscimento
di tale
abilitazione, i
soggetti
formatori, la
durata, gli
indirizzi e i
requisiti minimi
di validità
della
formazione;
Vista la nota
del 9 novembre
2011 con la
quale il
Ministero del
lavoro e delle
politiche
sociali ha
trasmesso una
proposta di
accordo in
attuazione del
citato art. 73,
comma 5, che è
stata diramata
alle Regioni e
Province
autonome con
lettera in data
14 novembre
2011;
Considerato che,
per l'esame del
provvedimento in
argomento, è
stata convocata
una riunione
tecnica per il
giorno 11
gennaio 2012 nel
corso della
quale sono state
esaminate alcune
proposte
emendative delle
Regioni e
Province
autonome e, in
particolare, le
richieste
avanzate dalla
Provincia
autonoma di
Bolzano, già
formalizzate con
lettera del 9
gennaio 2012 e
diramate alle
Amministrazioni
statali
competenti con
nota del 10
gennaio 2012;
Vista la nota
del 18 gennaio
2012 con la
quale è stata
trasmessa al
Ministero del
lavoro e delle
politiche
sociali la
lettera
pervenuta in
data 10 gennaio
2012 dalla
Provincia
autonoma di
Bolzano
concernente, in
particolare, la
proposta di
clausola di
salvaguardia e
di non regresso
da inserire nel
provvedimento in
parola;
Vista la nota
del 18 gennaio
2012 con la
quale il
Ministero del
lavoro e delle
politiche
sociali ha
inviato la
versione
definitiva del
documento di cui
trattasi, con i
relativi
allegati, che
tiene conto
delle richieste
emendative
formulate dalle
Regioni e
Province
autonome;
Vista la lettera
in data 25
gennaio 2012 con
la quale tale
definitiva
versione,
corredata dei
relativi
allegati, è
stata diramata,
con richiesta di
assenso tecnico,
alle Regioni e
alle Province
autonome;
Vista nota del
16 febbraio 2012
con la quale il
Coordinamento
tecnico della
Commissione
istruzione,
lavoro,
innovazione e
ricerca della
Regione Toscana
ha espresso
avviso tecnico
favorevole sulla
predetta
definitiva
versione del più
volte menzionato
documento;
Acquisito nel
corso
dell'odierna
seduta l'assenso
del Governo,
delle Regioni e
delle Province
autonome;
Sancisce accordo
tra il Governo,
le Regioni e le
Province
autonome di
Trento e
Bolzano, sul
documento,
allegato A),
parte integrante
del presente
atto,
concernente
l'individuazione
delle
attrezzature di
lavoro per le
quali è
richiesta una
specifica
abilitazione
degli operatori,
nonché le
modalità per il
riconoscimento
di tale
abilitazione, i
soggetti
formatori, la
durata, gli
indirizzi ed i
requisiti minimi
di validità
della
formazione, in
attuazione
dell'art. 73,
comma 5, del
decreto
legislativo 9
aprile 2008, n.
81 e successive
modifiche e
integrazioni.
Roma, 22
febbraio 2012
Allegato A
Il presente
accordo
costituisce
attuazione
dell'articolo
73, comma 5 del
D.Lgs. n.
81/2008, ove si
demanda alla
Conferenza
Stato, Regioni e
Province
autonome
l’individuazione
delle
attrezzature di
lavoro per te
quali è
richiesta una
specifica
abilitazione
degli operatori,
ivi compresi i
soggetti di cui
all’articolo 21,
comma 1 del
D.Lgs. n.
81/2008, e delle
modalità per il
riconoscimento
di tale
abilitazione
nonché la
individuazione
dei soggetti
formatori, della
durata, degli
indirizzi e dei
requisiti minimi
di validità
della
formazione.
La
partecipazione
ai suddetti
corsi, secondo
quanto disposto
dall'articolo 37
del D.Lgs. n.
81/2008, deve
avvenire in
orario di lavoro
e non può
comportare oneri
economici per i
lavoratori.
La formazione di
seguito
prevista,
essendo
formazione
specifica, non è
sostitutiva
della formazione
obbligatoria
spettante
comunque a tutti
i lavoratori e
realizzata ai
sensi
dall’articolo 37
del D.Lgs. n.
81/2008.
La durata ed i
contenuti della
formazione sono
da considerarsi
minimi.
A) Attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori (articolo 73, comma 5 del D.Lgs. n. 81/2008)
1.
Individuazione
delle
attrezzature di
lavoro
1.1.
Ferme restando
le abilitazioni
già previste
dalle vigenti
disposizioni
legislative, le
attrezzature di
lavoro per le
quali è
richiesta una
specifica
abilitazione
degli operatori
(di seguito
denominate
attrezzature)
sono:
a) Piattaforme
di lavoro mobili
elevabili:
macchina mobile
destinata a
spostare persone
alle posizioni
di lavoro, poste
ad altezza
superiore a 2 m
rispetto ad un
piano stabile,
nelle quali
svolgono
mansioni dalla
piattaforma di
lavoro, con
l'intendimento
che le persone
accedano ed
escano dalla
piattaforma di
lavoro
attraverso una
posizione di
accesso definita
e che sia
costituita
almeno da una
piattaforma di
lavoro con
comandi, da una
struttura
estensibile e da
un telaio.
b) Gru a torre:
gru a braccio
orientabile, con
il braccio
montato sulla
parte superiore
di una torre che
sta
approssimativamente
in verticale
nella posizione
di lavoro.
c) Gru mobile:
autogru a
braccio in grado
di spostarsi con
carico o senza
carico senza
bisogno di vie
di corsa fisse è
che rimane
stabile per
effetto della
gravità.
d) Gru per
autocarro:
gru a motore
comprendente una
colonna, che
ruota intorno ad
una base ed un
gruppo bracci
che è applicato
alla sommità
della colonna.
La gru è montata
di regola su un
veicolo
(eventualmente
su un rimorchio,
su una trattrice
o su una base
fissa) ed è
progettata per
caricare e
scaricare il
veicolo.
e) Carrelli
elevatori
semoventi con
conducente a
bordo:
1. Carrelli
semoventi a
braccio
telescopico:
carrelli
elevatori a
contrappeso
dotati di uno o
più bracci
snodati,
telescopici o
meno, non
girevoli,
utilizzati per
impilare
carichi. Il
dispositivo di
sollevamento non
deve essere
girevole o
comunque non
deve presentare
un movimento di
rotazione
maggiore di 5°
rispetto
all'asse
longitudinale
del carrello.
2. Carrelli
industriali
semoventi:
qualsiasi
veicolo dotato
di ruote
(eccetto quelli
circolanti su
rotaie)
concepito per
trasportare,
trainare,
spingere,
sollevare,
impilare o
disporre su
scaffalature
qualsiasi tipo
di carico ed
azionato da un
operatore a
bordo su sedile.
3. Carrelli/Sollevatori/Elevatori
semoventi
telescopici
rotativi:
attrezzature
semoventi dotate
di uno o più
bracci snodati,
telescopici o
meno, girevoli,
utilizzate per
movimentare
carichi ed
azionate da un
operatore a
bordo su sedile.
f) Trattori
agricoli o
forestali:
qualsiasi
trattore
agricolo o
forestale a
ruote o cingoli,
a motore, avente
almeno due assi
ed una velocità
massima per
costruzione non
inferiore a 6
km/h, la cui
funzione è
costituita
essenzialmente
dalla potenza di
trazione,
progettato
appositamente
per tirare,
spingere,
portare o
azionare
determinate
attrezzature
intercambiabili
destinate ad usi
agricoli o
forestali,
oppure per
trainare
rimorchi
agricoli o
forestali. Esso
può essere
equipaggiato per
trasportare
carichi in
contesto
agricolo o
forestale ed
essere munito di
sedili per
accompagnatori.
g) Macchine
movimento terra:
1. Escavatori
idraulici:
macchina
semovente a
ruote, a cingoli
o ad appoggi
articolati,
provvista di una
strutturai
superiore
(torretta)
normalmente in
grado di ruotare
di 360° e che
supporta un
braccio
escavatore
azionato da un
sistema
idraulico e
progettata
principalmente
per scavare con
una cucchiaia o
una benna
rimanendo ferma,
con massa
operativa
maggiore di 6000
kg.
2. Escavatori
a fune:
macchina
semovente a
ruote, a cingoli
o ad appoggi
articolati,
provvista di una
torretta
normalmente in
grado di ruotare
di 360° e che
supporta una
struttura
superiore
azionata
mediante un
sistema a funi
progettata
principalmente
per scavare con
una benna per il
dragaggio, una
cucchiaia
frontale o una
benna mordente,
usata per
compattare il
materiale con
una piastra
compattatrice,
per lavori di
demolizione
mediante gancio
o sfera e per
movimentare
materiale con
equipaggiamenti
o attrezzature
speciali.
3. Pale
caricatrici
frontali:
macchina
semovente a
ruote o a
cingoli,
provvista di una
parte anteriore
che funge da
sostegno ad un
dispositivo di
carico,
progettata
principalmente
per il carico o
lo scavo per
mezzo di una
benna tramite il
movimento in
avanti della
macchina, con
massa operativa
maggiore di 4500
kg.
4. Terne:
macchina
semovente a
ruote o a
cingoli
costituita da
una struttura di
base progettata
per il montaggio
sia di un
caricatore
anteriore che di
un escavatore
posteriore.
5. Autoribaltabile
a cingoli:
macchina
semovente a
cingoli, dotata
di cassone
aperto,
impiegata per
trasportare e
scaricare o
spargere
materiale, con
massa operativa
maggiore di 4500
kg.
h) Pompa
per calcestruzzo:
dispositivo,
costituito da
una o più parti
estensibili,
montato su un
telaio di
automezzo,
autocarro,
rimorchio o
veicolo per uso
speciale, capace
dì scaricare un
calcestruzzo
omogeneo,
attraverso il
pompaggio del
calcestruzzo
stesso.
B) Soggetti formatori, durata, indirizzi e requisiti minimi dei corsi di formazione teorico-pratica per lavoratori incaricati dell’uso delle attrezzature che richiedono conoscenze e responsabilità particolari di cui all’articolo 71, comma 7 (articolo 73, comma 5 del D.Lgs. n. 81/2008)
1.
Individuazione
dei soggetti
formatori e
sistema di
accreditamento
1.1.
Sono soggetti
formatori del
corso di
formazione e del
corso di
aggiornamento:
a) le Regioni e
le Province
autonome di
Trento e di
Bolzano, anche
mediante le
proprie
strutture
tecniche
operanti nel
settore della
prevenzione
(Aziende
Sanitarie
Locali, ecc.) e
della formazione
professionale;
b) il Ministero
del lavoro e
delle politiche
sociali,
mediante il
personale
tecnico
impegnato in
attività del
settore della
sicurezza sul
lavoro;
c) l’INAIL;
d) le
associazioni
sindacali dei
datori di lavoro
e dei lavoratori
nel settore di
impiego delle
attrezzature di
cui ai presente
accordo oggetto
della
formazione,
anche tramite le
loro società di
servizi
prevalentemente
o totalmente
partecipate;
e) gli ordini o
collegi
professionali
cui afferiscono
i soggetti di
cui al comma 1
dell’articolo 98
del D.Lgs. n.
81/2008, nonché
le associazioni
di
professionisti
senza scopo di
lucro,
riconosciute dai
rispettivi
ordini o collegi
professionali di
cui sopra;
f) le aziende
produttrici/distributrici/noleggiatrici/utilizzatrici
(queste ultime
limitatamente ai
loro lavoratori)
di attrezzature
di cui al
presente accordo
oggetto della
formazione,
organizzate per
la formazione e
accreditate in
conformità al
modello di
accreditamento
definito in ogni
Regione e
Provincia
autonoma ai
sensi
dell’intesa
sancita in data
20 marzo 2008 e
pubblicata su
GURI del 23
gennaio 2009 e
in deroga alla
esclusione
dall’accreditamento
prevista dalla
medesima intesa;
g) i soggetti
formatori con
esperienza
documentata,
almeno triennale
alla data di
entrata in
vigore del
presente
accordo, nella
formazione per
le specifiche
attrezzature
oggetto del
presente accordo
accreditati in
conformità al
modello di
accreditamento
definito in ogni
Regione e
Provincia
autonoma ai
sensi
dell’intesa
sancita in data
20 marzo 2008 e
pubblicata su
GURI del 23
gennaio 2009;
h) i soggetti
formatori, con
esperienza
documentata di
almeno sei anni
nella formazione
in materia di
salute e
sicurezza sul
lavoro,
accreditati in
conformità al
modello di
accreditamento
definito in ogni
Regione e
Provincia
autonoma ai
sensi
dell’intesa
sancita in data
20 marzo 2008 e
pubblicata su
GURI del 23
gennaio 2009;
i) gli enti
bilaterali,
quali definiti
all’articolo 2,
comma 1, lettera
h), del D.Lgs.
10 settembre
2003, n. 276, e
successive
modifiche e
integrazioni, e
gli organismi
paritetici quali
definiti
all’articolo 2,
comma 1, lettera
ee), del D.Lgs.
n. 81/2008 e per
lo svolgimento
delle funzioni
di cui
all’articolo 51
del D.Lgs. n.
81/2008,
entrambi
istituiti nei
settore di
impiego delle
attrezzature
oggetto della
formazione;
l) le scuole
edili costituite
nell’ambito
degli organismi
paritetici di
cui alla lettera
i).
1.2. I
soggetti
formatori di cui
alla Sezione B
punto 1.1 devono
comunque essere
in possesso dei
requisiti minimi
previsti in
allegato I.
1.3. Qualora
i soggetti
indicati alla
Sezione B punto
1.1 intendano
avvalersi di
soggetti
formatori
esterni alla
propria
struttura,
questi ultimi
dovranno essere
in possesso dei
requisiti
previsti nel
modello di
accreditamento
definito in ogni
Regione e
Provincia
autonoma ai
sensi
dell’intesa
sancita in data
20 marzo 2008 e
pubblicata su
GURI del 23
gennaio 2009.
2.
Individuazione e
requisiti dei
docenti
2.1. Le
docenze verranno
effettuate, con
riferimento ai
diversi
argomenti, da
personale con
esperienza
documentata,
almeno
triennale, sia
nel settore
della formazione
sia nel settore
della
prevenzione,
sicurezza e
salute nei
luoghi di lavoro
e da personale
con esperienza
professionale
pratica,
documentata,
almeno
triennale, nelle
tecniche
dell’utilizzazione
delle
attrezzature di
che trattasi. Le
docenze possono
essere
effettuate anche
da personale
interno alle
aziende
utilizzatrici di
cui al punto
1.1, lettera f),
in possesso dei
requisiti sopra
richiamati.
3. Indirizzi e
requisiti minimi
dei corsi
3.1.
Organizzazione
3.1.1. In
ordine
all'organizzazione
dei corsi di
formazione, si
conviene sui
seguenti
requisiti:
a)
individuazione
di un
responsabile del
progetto
formativo che
può essere anche
il docente;
b) tenuta del
registro di
presenza dei
partecipanti da
parte del
soggetto che
realizza il
corso;
c) numero dei
partecipanti per
ogni corso:
massimo 24
unità;
d) per le
attività
pratiche il
rapporto
istruttore/allievi
non deve essere
superiore al
rapporto di 1 a
6 (almeno 1
docente ogni 6
allievi);
e) le attività
pratiche
dovranno essere
effettuate in
area idonea,
come previsto in
allegato I, al
fine di
movimentare/utilizzare
l’attrezzatura
di che trattasi
in modo
adeguato;
f) assenze
ammesse: massimo
il 10% del monte
orario
complessivo.
3.2.
Articolazione
del percorso
formativo
3.2.1.
Il percorso
formativo è
finalizzato
all'apprendimento
di tecniche
operative
adeguate per
utilizzare in
condizioni di
sicurezza le
attrezzature di
che trattasi, li
percorso
formativo è
strutturato in
moduli teorici e
pratici con
contenuti e
durata, nonché
verifiche
intermedie e
finali,
individuati
negli allegati
in riferimento
alla tipologia
di attrezzatura.
3.3. Metodologia
didattica
3.3.1. Per
quanto concerne
la metodologia
di
insegnamento/apprendimento
si concorda nel
privilegiare Se
metodologie
"attive", che
comportano la
centralità
dell'allievo nel
percorso di
apprendimento. A
tali fini è
necessario:
a) garantire un
equilibrio tra
lezioni
frontali,
valorizzazione e
confronto delle
esperienze in
aula, nonché
lavori di
gruppo, nel
rispetto del
monte ore
complessivo e di
ciascun modulo,
laddove
possibile con il
supporto di
materiali anche
multimediali;
b) prevedere
dimostrazioni e
prove pratiche,
nonché
simulazione dì
gestione
autonoma da
parte
dell’allievo
dell’attrezzatura
nelle condizioni
di utilizzo
normali e
anormali
prevedibili
(guasto, ad
es.), comprese
quelle
straordinarie e
di emergenza;
c) favorire, nei
limiti
specificati al
successivo punto
3.3.2,
metodologie di
apprendimento
innovative,
anche in
modalità
e-Learning e con
ricorso a
linguaggi
multimediali,
che consentano,
ove possibile,
l’impiego degli
strumenti
informatici
quali canali di
divulgazione dei
contenuti
formativi, anche
ai fini di una
migliore
conciliazione
tra esigenze
professionali e
esigenze di vita
personale dei
discenti e dei
docenti.
3.3.2. Ai fini
dell’abilitazione
degli operatori,
di cui al
presente
accordo, è
riconosciuta la
formazione in
modalità
e-learning
esclusivamente
per la parte di
formazione
generale
concernente
rispettivamente
i moduli
giuridico-normativo
e tecnico di cui
agli allegati
III e seguenti e
sempre che
ricorrano le
condizioni di
cui all’allegato
II.
4. Programma dei
corsi
4.1. I
requisiti minimi
dei programmi
dei corsi di
formazione e la
loro valutazione
sono quelli
previsti negli
allegati III e
seguenti.
4.2. Il
modulo giuridico
- normativo di
cui ai singoli
allegati del
presente accordo
deve essere
effettuato una
sola volta a
fronte di
attrezzature
simili. Esso è
riconosciuto
come credito
formativo per i
corsi di
specifica
abilitazione di
altre
attrezzature di
lavoro simili.
5. Attestazione
5.1. Al
termine dei
moduli, secondo
le modalità
stabilite al
punto 4 degli
allegati da III
e seguenti,
devono essere
effettuate prove
finalizzate a
verificare le
conoscenze
relative alla
normativa
vigente e le
competenze
tecnico-professionali.
L’elaborazione
di ogni singola
prova è
competenza del
relativo
docente,
eventualmente
supportato dal
responsabile del
progetto
formativo.
L’accertamento
dell’apprendimento,
tramite le varie
tipologie di
verifiche
intermedie e
finali, viene
effettuato dal
responsabile del
progetto
formativo o da
un docente da
lui delegato che
formula il
proprio giudizio
in termini di
valutazione
globale e redige
il relativo
verbale da
trasmettere alle
Regioni e
Province
Autonome
competenti per
territorio, al
fine di
costituire uno
specifico
registro
informatizzato.
5.2. Gli
attestati dj
abilitazione
vengono
rilasciati,
sulla base dei
verbali dì cui
al punto 5.1,
dai soggetti
individuati alla
Sezione B punto
1.1, che
provvedono alla
custodia/archiviazione
della
documentazione
relativamente a
ciascun corso.
5.3. Gli
attestati di
abilitazione
devono prevedere
i seguenti
elementi minimi
comuni:
a) denominazione
del soggetto
formatore;
b) dati
anagrafici del
partecipante al
corso;
c) specifica
della tipologia
di corso seguito
con indicazione
del presente
accordo e
relativo monte
ore frequentato;
d) periodo di
svolgimento del
corso;
e) firma del
soggetto
formatore che a
tal fine può
incaricare anche
il docente.
5.4. Le
Regioni e
Province
Autonome in
attesa della
definizione dei
sistema
nazionale di
certificazione
delle competenze
e riconoscimento
dei crediti, si
impegnano a
riconoscere
reciprocamente
gli attestati
rilasciati.
6. Durata della
validità
dell’abilitazione
ed aggiornamento
6.1. L'abilitazione
deve essere
rinnovata entro
5 anni dalla
data di rilascio
dell’attestato
di abilitazione
di cui al punto
5.2, previa
verifica della
partecipazione a
corso di
aggiornamento.
6.2. Il
corso di
aggiornamento di
cui al punto 6.1
ha durata minima
di 4 ore, di cui
almeno 3 ore
sono relative
agli argomenti
dei moduli
pratici, di cui
agli allegati
Ili e seguenti.
7. Registrazione
sul libretto
formativo del
cittadino
7.1. Le
competenze
acquisite a
seguito dello
svolgimento
delle attività
di formazione di
cui al presente
accordo sono
registrate nel
libretto
formativo del
cittadino di cui
all’articolo 2.,
comma 1, lettera
i), del decreto
legislativo 10
settembre 2003,
n. 276, e
successive
modificazioni,
se concretamente
disponibile in
quanto attivato
nel rispetto
delle vigenti
disposizioni. Il
contenuto del
libretto
formativo è
considerato dal
datore di lavoro
ai fini della
programmazione
della formazione
e di esso gli
organi di
vigilanza
tengono conto ai
fini della
verifica degli
obblighi di cui
al D.Lgs. n.
81/2008.
8.
Documentazione
8.1. Presso
il soggetto
formatore deve
essere
conservato per
almeno 10 anni
il “Fascicolo
del corso”
contenente:
a) dati
anagrafici del
partecipante,
b) registro del
corso recante:
elenco dei
partecipanti
(con firme),
nominativo e
firma del
docente o, se
più di uno, dei
docenti,
contenuti, ora
di inizio e
fine, modelli di
valutazione
complessiva
finale di ogni
partecipante.
9.
Riconoscimento
della formazione
pregressa
9.1. Alla
data di entrata
in vigore del
presente accordo
sono
riconosciuti i
corsi già
effettuati che,
per ciascuna
tipologia di
attrezzatura,
soddisfino i
seguenti
requisiti:
a) corsi di
formazione della
durata
complessiva non
inferiore a
quella prevista
dagli allegati,
composti di
modulo teorico,
modulo pratico e
verifica finale
dell’apprendimento;
b) corsi,
composti di
modulo teorico,
modulo pratico e
verifica finale
dell’apprendimento,
di durata
complessiva
inferiore a
quella prevista
dagli allegati a
condizione che
gli stessi siano
integrati
tramite il
modulo di
aggiornamento di
cui al punto 6,
entro 24 mesi
dalla data di
entrata in
vigore del
presente
accordo;
c) corsi di
qualsiasi durata
non completati
da verifica
finale di
apprendimento a
condizione che
entro 24 mesi
dalla data di
entrata in
vigore del
presente accordo
siano integrati
tramite il
modulo di
aggiornamento di
cui al punto 6 e
verifica finale
dell’apprendimento.
9.2. Gli
attestati dì
abilitazione
conseguenti ai
corsi di cui al
punto 9.1 hanno
validità di 5
anni a decorrere
rispettivamente
dalla data di
attestazione di
superamento
della verifica
finale di
apprendimento
per quelli di
cui alla lettera
a), dalia data
di aggiornamento
per quelli di
cui alla lettera
b) e dalla data
di attestazione
di superamento
della verifica
finale di
apprendimento
per quelli di
cui alla lettera
c).
9.3. Al
fine del
riconoscimento
del corso
effettuato prima
dell’entrata in
vigore del
presente
accordo, questo
deve essere
documentato
tramite registro
del corso
recante: elenco
dei partecipanti
(con firme),
nominativi e
firme dei
docenti,
contenuti, ora
di inizio e
fine, esiti
della
valutazione
teorica e
dell’esercitazione
pratica. La
documentazione
deve essere
conservata per
almeno 10 anni
dalla data di
conclusione del
corso, il
partecipante al
corso deve
essere in
possesso di
attestato di
partecipazione.
9.4. I
lavoratori del
settore agricolo
che alla data di
entrata in
vigore del
presente accordo
sono in possesso
di esperienza
documentata
almeno pari à 2
anni sono
soggetti ai
corso di
aggiornamento di
cui al punto 6
da effettuarsi
entro 5 anni
dalla data di
pubblicazione
del medesimo
accordo.
10. Buone prassi
10.1. Sono
fatte salve le
buone prassi di
cui all’articolo
2, lettera v),
del D.Lgs. n.
81/2008, aventi
ad oggetto
progetti
formativi.
11. Monitoraggio
attività
formative e
aggiornamento
dell’accordo
11.1. Ferme
restando !e
specifiche
attribuzioni
delle Regioni e
delle Provincie
Autonome in
materia di
formazione, allo
scopo di
monitorare la
corretta
applicazione del
presente accordo
e di elaborare
proposte
migliorative
della sua
efficacia, è
costituita,
senza nuovi o
maggiori oneri
per il bilancio
dello stato, una
Commissione
composta da:
a) un
rappresentate
effettivo ed uno
supplente dei
Ministero dei
lavoro e delle
politiche
sociali, con
funzione di
Presidente;
b) un
rappresentante
effettivo ed uno
supplente del
Coordinamento
tecnico delle
Regioni.
11.2. La
Commissione di
cui al punto
11.1 svolge i
seguenti
compiti:
a) effettua
attività di
monitoraggio
sull’attuazione
del presente
accordo;
b) formula
pareri relativi
a quesiti di
carattere
generale
sull'applicazione
dei presente
accordo;
c) elabora
documenti sulla
base dei pareri
formulati che
possono
costituire utili
elementi per
l’elaborazione
di linee guida
così come
definite
all’articolo 2,
comma 1, lettera
z), del D.Lgs.
n. 81/2008;
d) elabora
eventuali
proposte di
adeguamento del
presente
accordo, tenendo
conto di quanto
emerso
nell’attività di
monitoraggio e
di quanto
espresso nei
pareri, da
esaminare in
sede di
Conferenza
permanente per i
rapporti tra lo
Stato, le
Regioni e le
Province
autonome di
Trento e
Bolzano;
e) propone
eventuali
integrazioni
dell’elenco
delle
attrezzature di
lavoro per le
quali è
richiesta una
specifica
abilitazione
degli operatori
da esaminare in
sede di
Conferenza
permanente per i
rapporti tra lo
Stato, le
Regioni e le
Province
autonome di
Trento e
Bolzano.
11.3. Per
le finalità di
cui al punto
11.2, alla
Commissione sono
messi a
disposizione i
dati del
registro
informatizzato
di cui al punto
5.1.
11.4. Ogni
componente della
Commissione può
essere
coadiuvato,
previa
comunicazione,
da esperti
rimanendo in
capo al
componente della
Commissione
l’espressione
del parere.
11.5. Le
sedute della
Commissione dì
cui al punto
11.1 sono valide
se risultano
presenti
entrambe le
istituzioni.
12. Norma
transitoria
12.1. I
lavoratori che
alla data di
entrata in
vigore del
presente accordo
sono incaricati
dell’uso delle
attrezzature di
cui al presente
accordo, devono
effettuare i
corsi di che
trattasi entro
24 mesi
dall’entrata in
vigore del
presente
accordo.
13. Clausola di
salvaguardia e
di non regresso
13.1. Il
presente accordo
individua le
attrezzature di
lavoro per le
quali è
richiesta una
specifica
abilitazione
degli operatori
su tutto il
territorio
nazionale e
fissa i
requisiti minimi
di validità
della relativa
formazione,
ferma restando
la facoltà per
le Regioni e
Province
autonome di
introdurre o
mantenere
disposizioni più
favorevoli in
materia di
salute e
sicurezza sui
lavoro.
L’attuazione del
presente accordo
non può
comportare una
diminuzione del
livello di
tutela della
salute e della
sicurezza nei
luoghi di lavoro
preesistente in
ciascuna Regione
o Provincia
autonoma.
13.2. In
ogni caso sono
fatte salve le
competenze delle
Regioni a
statuto speciale
e delle Province
autonome ai
sensi dei
rispettivi
statuti speciali
e delle relative
norme di
attuazione. In
sede di prima
applicazione dei
presente
accordo, nelle
Regioni a
statuto speciale
e nelle Province
autonome di
Trento e di
Bolzano, che
abbiano
disciplinato
prima
dell'entrata in
vigore del
presente accordo
un sistema di
abilitazione
alla conduzione
dette
attrezzature di
lavoro
corrispondente
ai contenuti
minimi dei corsi
di abilitazione
previsti da!
presente
accordo, i
corsi, le
verifiche finali
dell'apprendimento
e i sistemi di
documentazione
amministrativa
rimangono validi
fino alla
scadenza della
validità
dell’abilitazione
di cui al punto
6.1 e fino al
termine del
periodo di
conservazione
degli atti
amministrativi
di cui al punto
9.3.
Il presente
accordo entra in
vigore dopo 12
mesi dalia data
di pubblicazione
nella Gazzetta
Ufficiale.
Allegato I
Requisiti di
natura generale:
Idoneità
dell'area e
disponibilità
delle
attrezzature
1. Per
le attività
pratiche devono
essere
disponibili:
a) un’area
opportunamente
delimitata con
assenza di
impianti o
strutture che
possano
interferire con
l’attività
pratica di
addestramento e
con
caratteristiche
geotecniche e
morfologiche
(consistenza del
terreno,
pendenze,
avvallamenti,
gradini, ecc.)
tali da
consentire, in
sicurezza
rispetto ad una
valutazione
globale dei
rischi,
l’effettuazione
di tutte le
manovre pratiche
previste al
punto
“Valutazione”
per ciascuna
tipologia di
attrezzatura
(vedi allegato
II e seguenti);
b) i carichi,
gli ostacoli
fissi e/o in
movimento e gli
apprestamenti
che dovessero
rendersi
necessari per
consentire
l’effettuazione
di tutte le
manovre pratiche
previste al
punto
“Valutazione”
per ciascuna
tipologia di
attrezzatura
(vedi allegato
II e seguenti);
c) le
attrezzature e
gli accessori
conformi alla
tipologia per la
quale viene
rilasciata la
categoria di
abilitazione ed
idonei
(possibilità di
intervento da
parte
dell’istruttore)
all’attività di
addestramento o
equipaggiati con
dispositivi
aggiuntivi per
l’effettuazione
in sicurezza
delle attività
pratiche di
addestramento e
valutazione;
d) i dispositivi
di protezione
individuale
necessari per
l’effettuazione
in sicurezza
delle attività
pratiche di
addestramento e
valutazione.
Essi dovranno
essere presenti
nelle
taglie/misure
idonee per
l’effettivo
utilizzo da
parte dei
partecipanti
alle attività
pratiche.
Allegato II
La Formazione
via e-Learning
sulla sicurezza
e salute sui
lavoro
1. La formazione
via e-Learning
1.1. Si
potrà ricorrere
alla modalità
e-Learning in
presenza e nel
rispetto delle
seguenti
condizioni:
a) Sede
e strumentazione:
La formazione
può svolgersi
presso la sede
dei soggetto
formatore,
presso l’azienda
o presso il
domicilio del
partecipante,
purché le ore
dedicate alla
formazione
vengano
considerate
orario di lavoro
effettivo. La
formazione va
realizzata
attraverso una
strumentazione
idonea a
permettere
l'utilizzo di
tutte le risorse
necessarie allo
svolgimento del
percorso
formativo.
b) Programma
e materiale
didattico
formalizzato:
Il progetto
realizzato dovrà
prevedere un
documento di
presentazione
con le seguenti
informazioni:
1) titolo del
corso;
2) ente o
Soggetto che io
ha prodotto;
3) obiettivi
formativi;
4) struttura,
durata e
argomenti
trattati nelle
Unità
Didattiche;
5) regole di
utilizzo del
prodotto;
6) eventuali
modalità di
valutazione
dell'apprendimento;
7) strumenti di
feedback.
c) Tutor:
Deve essere
garantito un
esperto (tutor o
docente) a
disposizione per
la gestione del
percorso
formativo. Il
tutor deve
essere in
possesso di
esperienza
almeno triennale
di docenza o
insegnamento o
professionale in
materia di
tutela della
salute e
sicurezza sul
lavoro.
d) Valutazione:
Devono essere
previste prove
di
autovalutazione,
distribuite
lungo tutto il
percorso. Le
prove di
valutazione "in
itinere" possono
essere
effettuate (ove
tecnologicamente
possibile) in
presenza
telematica. La
verifica di
apprendimento
finale va
effettuata in
presenza. Delle
prove e della
verifica finale
deve essere data
presenza agli
atti dell'azione
formativa.
e) Durata:
Deve essere
indicata la
durata del tempo
di studio
previsto, il
quale va
ripartito su
unità didattiche
omogenee. Deve
essere possibile
memorizzare i
tempi di
fruizione (ore
di collegamento)
ovvero dare
prova che
l'intero
percorso sia
stato
realizzato. La
durata della
formazione deve
essere validata
dal tutor e
certificata dai
sistemi di
tracciamento
della
piattaforma per
l'e-Learning.
f) Materiali:
Il linguaggio
deve essere
chiaro e
adeguato ai
destinatari.
Deve essere
garantita la
possibilità di
ripetere parti
del percorso
formativo
secondo gli
obiettivi
formativi,
purché rimanga
traccia di tali
ripetizioni in
modo da tenerne
conto in sede di
valutazione
finale, e di
effettuare
stampe del
materiale
utilizzato per
le attività
formative.
L'accesso ai
contenuti
successivi deve
avvenire secondo
un percorso
obbligato (che
non consenta di
evitare una
parte del
percorso).
Allegato III
Requisiti minimi
dei corsi di
formazione
teorico-pratico
per lavoratori
addetti alla
conduzione di
piattaforme di
lavoro mobili
elevabili (PLE)
(8 ÷ 10 ÷ 12
ore)
1.0. Fermi
restando gli
obblighi di
formazione ed
addestramento
specifici
previsti
dall’articolo
73, comma 4 del
D.Lgs. n.
81/2008,
l’utilizzo di
PLE con
caratteristiche
diverse da
quelle
esplicitamente
considerate nel
presente
allegato,
richiede il
possesso, da
parte
dell’operatore,
di almeno una
delle
abilitazioni di
cui al presente
allegato.
Esempi di PLE:
1. Modulo
giuridico -
normativo (1
ora)
1.1. Presentazione
del corso. Cenni
di normativa
generale in
materia di
igiene e
sicurezza del
lavoro con
particolare
riferimento ai
lavori in quota
ed all’uso di
attrezzature di
lavoro per
lavori in quota
(D.Lgs. n.
81/2008).
Responsabilità
dell’operatore.
2. Modulo
tecnico (3 ore)
2.1. Categorie
di PLE: i vari
tipi di PLE e
descrizione
delle
caratteristiche
generali e
specifiche.
2.2. Componenti
strutturali:
sistemi di
stabilizzazione,
livellamento,
telaio, torretta
girevole,
struttura a
pantografo/braccio
elevabile.
2.3. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
individuazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
individuazione
dei dispositivi
di sicurezza e
foro funzione.
2.4. Controlli
da effettuare
prima
dell’utilizzo:
controlli visivi
e funzionali.
2.5. DPI
specifici da
utilizzare con
le PLE: caschi,
imbracature,
cordino dì
trattenuta e
relative
modalità di
utilizzo inclusi
i punti di
aggancio in
piattaforma.
2.6. Modalità
di utilizzo in
sicurezza e
rischi: analisi
e valutazione
dei rischi più
ricorrenti
nell’utilizzo
delle PLE
(rischi di
elettrocuzione,
rischi
ambientali, di
caduta
dall’alto,
ecc.);
spostamento e
traslazione,
posizionamento e
stabilizzazione,
azionamenti e
manovre,
rifornimento e
parcheggio in
modo sicuro a
fine lavoro.
2.7.
Procedure
operative di
salvataggio:
modalità di
discesa in
emergenza.
3. Moduli
pratici
specifici
3.1. Modulo
pratico per PLE
che operano su
stabilizzatori
(4 ore)
3.1.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
sistemi di
stabilizzazione,
livellamento,
telaio, torretta
girevole,
struttura a
pantografo/braccio
elevabile,
piattaforma e
relativi sistemi
di collegamento.
3.1.2. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.1.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della PLE, dei
dispositivi di
comando, di
segnalazione e
di sicurezza
previsti dal
costruttore nel
manuale di
istruzioni della
PLE.
3.1.4. Controlli
prima del
trasferimento su
strada: verifica
delle condizioni
di assetto
(presa di forza,
struttura di
sollevamento e
stabilizzatori,
ecc.).
3.1.5. Pianificazione
del percorso:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso e in
quota,
condizioni del
terreno.
3.1.6. Posizionamento
della PLE sul
luogo di lavoro:
delimitazione
dell’area dì
lavoro,
segnaletica da
predisporre su
strade
pubbliche,
posizionamento
stabilizzatori e
livellamento.
3.1.7. Esercitazioni
di pratiche
operative:
effettuazione di
esercitazioni a
due terzi
dell’area di
lavoro,
osservando le
procedure
operative di
sicurezza.
Simulazioni di
movimentazioni
della
piattaforma in
quota.
3.1.8. Manovre
di emergenza:
effettuazione
delle manovre di
emergenza per il
recupero a terra
della
piattaforma
posizionata in
quota.
3.1.9. Messa
a riposo della
PLE a fine
lavoro:
parcheggio in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
Modalità di
ricarica delle
batterie in
sicurezza (per
PLE munite di
alimentazione a
batterie).
3.2. Modulo
pratico per PLE
che possono
operare senza
stabilizzatori
(4 ore)
3.2.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
sistemi di
stabilizzazione,
livellamento,
telaio, torretta
girevole,
struttura a
pantografo/braccio
elevabile,
piattaforma e
relativi sistemi
di collegamento,
3.2.2. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.2.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della PLE, dei
dispositivi di
comando, di
segnalazione e
di sicurezza
previsti dal
costruttore e
dal manuale di
istruzioni delia
PLE.
3.2.4. Pianificazione
del percorso:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso e in
quota,
condizioni del
terreno.
3.2.5. Movimentazione
e posizionamento
della PLE:
spostamento
della PLE sul
luogo di lavoro
e delimitazione
dell’area di
lavoro.
3.2.6. Esercitazioni
di pratiche
operative:
effettuazione di
esercitazioni a
due terzi
dell’area di
lavoro,
osservando le
procedure
operative di
sicurezza.
Simulazioni di
movimentazioni
della
piattaforma in
quota.
3.2.7. Manovre
di emergenza:
effettuazione
delle manovre di
emergenza per il
recupero a terra
della
piattaforma
posizionata in
quota.
3.2.8. Messa
a riposo della
PLE a fine
lavoro:
parcheggio in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
Modalità di
ricarica delle
batterie in
sicurezza (per
PLE munite di
alimentazione a
batterie).
3.3 Modulo
pratico ai fini
dell’abilitazione
all’uso sia di
PLE con
stabilizzatori
che di PLE senza
stabilizzatori
(6 ore)
3.3.1 Individuazione
dei componenti
strutturali:
sistemi di
stabilizzazione,
livellamento,
telaio, torretta
girevole,
struttura a
pantografo/braccio
elevabile,
piattaforma e
relativi sistemi
di collegamento.
3.3.2. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.3.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della PLE, dei
dispositivi di
comando, di
segnalazione e
di sicurezza
previsti dal
costruttore e
dal manuale di
istruzioni della
PLE.
3.3.4. Controlli
prima del
trasferimento su
strada: verifica
delle condizioni
di assetto
(presa di forza,
struttura di
sollevamento e
stabilizzatori,
ecc.).
3.3.5. Pianificazione
del percorso:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso e in
quota,
condizioni del
terreno.
3.3.6. Movimentazione
e posizionamento
della PLE:
delimitazione
dell’area di
lavoro,
segnaletica da
predisporre su
strade
pubbliche,
spostamento
della PLE sul
luogo di lavoro,
posizionamento
stabilizzatori e
livellamento.
3.3.7. Esercitazioni
di pratiche
operative:
effettuazione di
esercitazioni a
due terzi
dell’area di
lavoro,
osservando le
procedure
operative di
sicurezza.
Simulazioni di
movimentazioni
della
piattaforma in
quota.
3.3.8. Manovre
di emergenza:
effettuazione
delle manovre di
emergenza per il
recupero a terra
della
piattaforma
posizionata in
quota.
3.3.9. Messa
a riposo della
PLE a fine
lavoro:
parcheggio in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
Modalità di
ricarica delle
batterie in
sicurezza (per
PLE munite di
alimentazione a
batterie).
4. Valutazione
4.1. Al
termine dei due
moduli teorici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
teorici) si
svolgerà una
prova intermedia
di verifica
consistente in
un questionario
a risposta
multipla
concernente
anche quesiti
sui DPI. Il
superamento
della prova, che
si intende
superata con
almeno il 70%
delle risposte
esatte,
consentirà il
passaggio ai
moduli pratici
specifici. Il
mancato
superamento
della prova
comporta la
ripetizione dei
due moduli.
4.2. Al
termine di
ognuno dei
moduli pratici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
pratici) avrà
luogo una prova
pratica di
verifica finale,
consistente
nell’esecuzione
di almeno 2
delle prove per
ciascuno dei
punti 3.1 e 3.2
e almeno 3 delle
prove per il
punto 3.3,
concernenti i
seguenti
argomenti.
4.2.1. Per
il punto 3.1:
a) spostamento e
stabilizzazione
della PLE sulla
postazione di
impiego
(Controlli
pre-utilizzo -
Controlli prima
del
trasferimento su
strada -
Pianificazione
del percorso -
Posizionamento
della PLE sul
luogo di lavoro
- Messa a riposo
della PLE a fine
lavoro);
b) effettuazione
manovra di:
salita, discesa,
rotazione,
accostamento
piattaforma alla
posizione di
lavoro;
c) simulazione
di manovra in
emergenza
(Recupero
dell’operatore -
Comportamento in
caso di guasti).
4.2.2. Per
il punto 3.2:
a) spostamento
della PLE sulla
postazione di.
impiego
(Controlli
pre-utilizzo -
Pianificazione
del percorso -
Movimentazione e
posizionamento
della PLE -
Messa a riposo
della PLE a fine
lavoro);
b) effettuazione
manovra di:
pianificazione
del percorso,
movimentazione e
posizionamento
della PLE con
operatore a
bordo
(traslazione),
salita, discesa,
rotazione,
accostamento
della
piattaforma alla
posizione di
lavoro;
c) simulazione
dì manovra in
emergenza
(Recupero
dell’operatore -
Comportamento in
caso di guasti).
4.2.3. Per
il punto 3.3:
a) spostamento e
stabilizzazione
delia PLE sulla
postazione di
impiego
(Controlli
pre-utilizzo -
Controlli prima
del
trasferimento su
strada -
Pianificazione
dei percorso -
Movimentazione e
posizionamento
della PLE -
Messa a riposo
della PLE a fine
lavoro);
b) effettuazione
manovra di:
pianificazione
del percorso,
movimentazione e
posizionamento
della PLE con
operatore a
bordo
(traslazione),
salita, discesa,
rotazione,
accostamento
della
piattaforma alla
posizione di
lavoro;
c) simulazione
di manovra in
emergenza
(Recupero
dell’operatore -
Comportamento in
caso di guasti).
4.3. Tutte
le prove
pratiche per
ciascuno dei
moduli 3.1, 3.2
e 3.3 devono
essere superate.
4.4. il
mancato
superamento
della prova di
verifica finale
comporta
l'obbligo di
ripetere il
modulo pratico.
4.5. L'esito
positivo delle
prove di
verifica
intermedia e
finale,
unitamente a una
presenza pari ad
almeno il 90%
de! monte ore,
consente il
rilascio, al
termine del
percorso
formativo,
dell’attestato
di abilitazione.
Allegato IV
Requisiti minimi
del corso di
formazione
teorico-pratico
per lavoratori
addetti alla
conduzione di
gru per
autocarro (12
ore)
1.0. Fermi
restando gli
obblighi di
formazione ed
addestramento
specifici
previsti
dall’articolo
73, comma 4 del
D.Lgs. n.
81/2008,
l’utilizzo di
gru per
autocarro con
caratteristiche
diverse da
quelle
esplicitamente
considerate nel
presente
allegato,
richiede il
possesso, da
parte
dell’operatore,
dell’abilitazione
di cui al
presente
allegato.
Esempi di gru
per autocarro:
1. Modulo
giuridico -
normativo (1
ora)
1.1. Presentazione
del corso. Cenni
di normativa
generale in
materia di
igiene e
sicurezza del
lavoro con
particolare
riferimento alle
disposizioni di
legge in materia
di uso delle
attrezzature di
lavoro per le
operazioni di
movimentazione
di carichi
(D.Lgs. n.
81/2008).
Responsabilità
dell’operatore.
2. Modulo
tecnico (3 ore)
2.1. Terminologia,
caratteristiche
delle diverse
tipologie dì gru
per autocarro
con riferimento
alla posizione
di
installazione,
loro movimenti e
equipaggiamenti
di sollevamento,
modifica delle
configurazioni
in funzione
degli accessori
installati.
2.2. Nozioni
elementari di
fisica per poter
valutare la
massa di un
carico e per
poter apprezzare
le condizioni di
equilibrio di un
corpo, oltre
alla valutazione
dei necessari
attributi che
consentono il
mantenimento
dell’insieme gru
con carico
appeso in
condizioni di
stabilità.
2.3. Condizioni
di stabilità di
una gru per
autocarro:
fattori ed
elementi che
influenzano la
stabilità.
2.4. Caratteristiche
principali e
principali
componenti delle
gru per
autocarro.
2.5. Tipi
di allestimento
e organi dì
presa.
2.6. Dispositivi
di comando a
distanza.
2.7. Contenuti
delle
documentazioni e
delle targhe
segnaletiche in
dotazione delle
gru per
autocarro.
2.8. Utilizzo
delle tabelle di
carico fornite
dal costruttore.
2.9. Principi
di
funzionamento,
di verifica e di
regolazione dei
dispositivi
limitatori,
indicatori, di
controllo.
2.10. Principi
generali per il
trasferimento,
il
posizionamento e
la
stabilizzazione.
2.11. Modalità
di utilizzo in
sicurezza e
rischi: analisi
e valutazione
dei rischi più
ricorrenti
nell’utilizzo
delle gru per
autocarro
(caduta del
carico, perdita
di stabilità
della gru per
autocarro, urto
di persone con
il carico o con
la gru, rischi
connessi con
l’ambiente,
quali vento,
ostacoli, linee
elettriche,
ecc., rischi
connessi alla
non corretta
stabilizzazione).
2.12. Segnaletica
gestuale.
3. Modulo
pratico (8 ore)
3.1 Individuazione
dei componenti
strutturali:
base, telaio e
controtelaio,
sistemi di
stabilizzazione,
colonna, gruppo
bracci.
3.2 Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando
(comandi
idraulici e
elettroidraulici,
radiocomandi) e
loro
funzionamento
(spostamento,
posizionamento
ed operatività),
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.3 Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della gru per
autocarro e dei
componenti
accessori, dei
dispositivi di
comando, di
segnalazione e
di sicurezza,
previsti dal
costruttore nei
manuale di
istruzioni
dell’attrezzatura.
Manovre della
gru per
autocarro senza
carico
(sollevamento,
estensione,
rotazione, ecc.)
singole e
combinate.
3.4 Controlli
prima del
trasferimento su
strada: verifica
delle condizioni
di assetto
(struttura di
sollevamento e
stabilizzatori).
3.5 Pianificazione
delle operazioni
del
sollevamento:
condizioni del
sito di lavoro
(pendenze,
condizioni del
piano di
appoggio),
valutazione
della massa del
carico,
determinazione
del raggio,
configurazione
della gru per
autocarro,
sistemi di
imbracatura,
ecc..
3.6 Posizionamento
della gru per
autocarro sul
luogo di lavoro:
posizionamento
della gru
rispetto al
baricentro del
carico,
delimitazione
dell’area di
lavoro,
segnaletica da
predisporre su
strade
pubbliche, messa
in opera di
stabilizzatori,
livellamento
della gru.
Procedure per la
messa in opera
di accessori,
bozzelli,
stabilizzatori,
jib, ecc..
3.7 Esercitazione
di pratiche
operative:
a) Effettuazione
di esercitazioni
di
presa/aggancio
dei carico per
il controllo
della rotazione,
dell’oscillazione,
degli urti e del
posizionamento
del carico.
Operazioni in
prossimità di
ostacoli fissi o
altre gru
(interferenza).
Movimentazione
di carichi di
uso comune e
carichi di forma
particolare
quali: carichi
lunghi e
flessibili,
carichi piani
con superficie
molto ampia,
carichi di
grandi
dimensioni.
Manovre di
precisione per
il sollevamento,
il rilascio ed
il
posizionamento
dei carichi in
posizioni
visibili e non
visibili.
b) Utilizzo di
accessori di
sollevamento
diversi dal
gancio (polipo,
benna, ecc.).
Movimentazione
di carichi con
accessori di
sollevamento
speciali.
Imbracature di
carichi.
3.8 Manovre
di emergenza:
effettuazione
delle manovre di
emergenza per il
recupero del
carico.
3.9 Prove
di comunicazione
con segnali
gestuali e via
radio.
3.10 Operazioni
pratiche per
provare il
corretto
funzionamento
dei dispositivi
limitatori,
indicatori e di
posizione.
3.11 Esercitazioni
sull’uso sicuro,
gestione di
situazioni di
emergenza e
compilazione del
registro di
controllo.
3.12 Messa
a riposo della
gru per
autocarro:
procedure per il
rimessaggio di
accessori,
bozzelli,
stabilizzatori,
jib, ecc..
4. Valutazione
4.1. Al
termine dei due
moduli teorici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
teorici) si
svolgerà una
prova intermedia
di verifica,
consistente in
un questionario
a risposta
multipla, li
superamento
della prova, che
si intende
superata con
almeno il 70%
delle risposte
esatte,
consentirà il
passaggio ai
modulo pratico.
Il mancato
superamento
della prova
comporta la
ripetizione dei
due moduli.
4.2. Al termine
del modulo
pratico (ai di
fuori dei tempi
previsti per il
modulo pratico)
avrà luogo una
prova pratica di
verifica finale,
consistente
nell’esecuzione
di almeno 2
delle prove di
cui ai punto 3,
concernente i
seguenti
argomenti:
a) imbracatura e
movimentazione
di un carico di
entità pari al
50% del carico
massimo nominale
con sbraccio
pari al 50%
dello sbraccio
massimo, tra la
quota
corrispondente
al piano di
stabilizzazione
e la quota
massima
raggiungibile
individuata
dalla tabella di
carico.
b) Imbracatura e
movimentazione
ad una quota di
0,5 m, di un
carico pari al
50% del carico
nominale, alla
distanza massima
consentita dal
centro
colonna/ralla
prima
dell'intervento
del dispositivo
di controllo del
momento massimo.
4.3. Tutte
le prove
pratiche devono
essere superate.
4.4. li
mancato
superamento
della prova di
verifica finale
comporta
l’obbligo di
ripetere il
modulo pratico.
4.5. L'esito
positivo delle
prove di
verifica
intermedia e
finale,
unitamente ad
una presenza
pari ad almeno
il 90% del monte
ore, consente il
rilascio, al
termine del
percorso
formativo,
dell'attestato
di abilitazione.
Allegato V
Requisiti minimi
dei corsi di
formazione
teorico-pratico
per lavoratori
addetti alla
conduzione di
gru a torre (12
÷ 14 ÷ 16 ore)
1.0. Fermi
restando gli
obblighi dì
formazione ed
addestramento
specifici
previsti
dall’articolo
73, comma 4 del
D.Lgs, n,
81/2008,
l'utilizzo di
gru a torre con
caratteristiche
diverse da
quelle
esplicitamente
considerate nei
presente
allegato,
richiede il
possesso, da
parte
dell'operatore,
di almeno una
delle
abilitazioni di
cui al presente
allegato.
Esempi di gru a
torre:
Gru a rotazione
in alto Gru a
rotazione in
basso
1. Modulo
giuridico -
normativo (1
ora)
1.1 Presentazione
dei corso. Cenni
di normativa
generate in
materia di
igiene e
sicurezza dei
lavoro con
particolare
riferimento alle
disposizioni di
legge in materia
di uso delle
attrezzature di
lavoro (D.Lgs.
n. 81/2008).
Responsabilità
dell’operatore.
2. Modulo
tecnico (7 ore)
2.1. Norme
generali di
utilizzo della
gru a torre:
ruolo
dell’operatore
rispetto agli
altri soggetti
(montatori,
manutentori,
capo cantiere,
ecc.). Limiti dì
utilizzo
dell’attrezzature
tenuto conto
delle sue
caratteristiche
e delle sue
condizioni di
installazione.
Manovre
consentite
tenuto conto
delle sue
condizioni di
installazione
(zone
interdette,
interferenze,
ecc.).
Caratteristiche
dei carichi
(massa, forma,
consistenza,
condizioni di
trattenuta degli
elementi del
carico,
imballaggi,
ecc.).
2.2. Tipologie
di gru a torre:
i vari tipi di
gru a torre e
descrizione
delle
caratteristiche
generali e
specifiche.
2.3. Principali
rischi connessi
all’impiego di
gru a torre:
caduta del
carico,
rovesciamento
della gru, urti
delle persone
con il carico o
con elementi
mobili della gru
a torre, rischi
legati
all’ambiente
(vento,
ostacoli, linee
elettriche,
ecc.), rischi
legati all’uso
delle diverse
forme di energia
(elettrica,
idraulica,
ecc.).
2.4. Nozioni
elementari di
fisica: nozioni
di base per la
valutazione dei
carichi
movimentati nei
cantieri,
condizioni di
equilibrio di un
corpo.
2.5. Tecnologia
delle gru a
torre:
terminologia,
caratteristiche
generali e
principali
componenti delle
gru a torre.
Meccanismi, loro
caratteristiche,
loro funzione e
principi di
funzionamento.
2.6. Componenti
strutturali:
torre, puntoni,
braccio,
controbraccio,
tiranti,
struttura di
base, struttura
di fondazione,
sostegno della
cabina,
portaralla e
ralla.
2.7. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione
(limitatori di
carico e di
momento,
limitatori di
posizione,
ecc.).
2.8. Le
condizioni di
equilibrio delle
gru a torre:
fattori ed
elementi che
influenzano la
stabilità.
Diagrammi di
carico forniti
dal fabbricante.
Gli ausili alla
conduzione della
gru (anemometro,
indicatori di
carico e altri
indicatori,
ecc.).
2.9. L’installazione
della gru a
torre:
informazioni
generali
relative alle
condizioni di
installazione
(piani di
appoggio,
ancoraggi,
contrappesi,
ecc.). Mezzi per
impedire
l’accesso a zone
interdette
(illuminazione,
barriere, ecc.).
2.10. Controlli
da effettuare
prima
dell’utilizzo:
controlli visivi
(della gru,
dell’appoggio,
delle vie di
traslazione, ove
presenti) e
funzionali.
2.11. Modalità
di utilizzo in
sicurezza della
gru a torre:
Operazioni di
messa in
servizio (blocco
del freno di
rotazione,
sistemi di
ancoraggio e di
blocco, ecc.).
Verifica del
corretto
funzionamento
dei freni e dei
dispositivi di
sicurezza.
Valutazione
della massa
totale del
carico. Regole
di corretto
utilizzo di
accessori di
sollevamento
(brache,
sollevamento
travi, pinze,
ecc.).
Valutazione
delle condizioni
meteorologiche.
La comunicazione
con i segni
convenzionali o
altro sistema di
comunicazione
(audio, video,
ecc.). Modalità
di esecuzione
delle manovre
per lo
spostamento del
carico con la
precisione
richiesta
(posizionamento
e bilanciamento
del carico, con
la minima
oscillazione
possibile,
ecc.).
Operazioni
vietate.
Operazioni di
fine utilizzo
(compresi lo
sblocco del
freno di
rotazione e
l’eventuale
sistemazione di
sistemi di
ancoraggio e di
blocco). Uso
della gru
secondo le
condizioni d’uso
previste dal
fabbricante.
2.12. Manutenzione
della gru a
torre: controlli
visivi della gru
e delle proprie
apparecchiature
per rilevare le
anomalie e
attuare i
necessari
interventi
(direttamente o
attraverso il
personale di
manutenzione e/o
l’assistenza
tecnica).
Semplici
operazioni di
manutenzione
(lubrificazione,
pulizia di
alcuni organi o
componenti,
ecc.).
3. Modulo
pratico
3.1. Modulo
pratico - Gru a
rotazione in
basso (4 ore)
3.1.1 Individuazione
dei componenti
strutturali:
torre, puntoni,
braccio,
tiranti,
struttura di
base, struttura
di fondazione,
portaralla e
ralla.
3.1.2
Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.1.3 Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della gru, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza
previsti dal
costruttore e
dal manuale di
istruzioni della
gru. Diagrammi
di carico. Prove
dei dispositivi
di ausilio alla
conduzione e dei
dispositivi di
sicurezza
(anemometro,
indicatori di
carico e altri
indicatori,
limitatori di
carico e di
momento,
dispositivi
anti-interferenza,
ecc.).
Condizioni di
installazione
(piani di
appoggio,
ancoraggi,
contrappesi,
barriere contro
l’accesso a zone
interdette).
3.1.4 Utilizzo
della gru a
torre:
operazioni di
messa in
servizio (blocco
del freno di
rotazione,
sistemi di
ancoraggio e di
blocco, ecc.).
Verifica del
corretto
funzionamento
dei freni e dei
dispositivi di
sicurezza.
Valutazione
della massa
totale del
carico. Utilizzo
di accessori di
sollevamento
(brache,
sollevamento
travi, pinze,
ecc.).
Esecuzione delle
manovre per lo
spostamento del
carico con la
precisione
richiesta
(posizionamento
e bilanciamento
del carico, con
la minima
oscillazione
possibile,
ecc.). Uso dei
comandi posti su
pulsantiera
pensile. Uso dei
comandi posti su
unità
radio-mobile.
Uso accessori
d’imbracatura,
sollevamento e
sgancio dei
carichi.
Spostamento del
carico
attraverso
ostacoli fissi e
aperture,
avvicinamento e
posizionamento
al suolo e su
piani rialzati.
Arresto della
gru sul luogo di
lavoro (messa
fuori servizio
in caso
d’interruzione
dell’esercizio
normale).
Controlli
giornalieri
della gru a
torre,
prescrizioni
operative per la
messa fuori
servizio e
misure
precauzionali in
caso di avverse
condizioni
meteorologiche.
3.1.5 Operazioni
di
fine-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della gru, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza
previsti dal
costruttore è
dal manuale di
istruzioni della
gru.
Posizionamento
del carrello e
del gancio di
sollevamento.
Sblocco del
freno di
rotazione.
Sistemi di
ancoraggio e di
blocco.
Sezionamento
dell’alimentazione
elettrica.
3.2. Modulo
pratico - Gru a
rotazione in
alto (4 ore)
3.2.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
torre, puntoni,
braccio,
controbraccio,
tiranti,
struttura di
base, struttura
di fondazione,
sostegno della
cabina,
portaralla e
ralla, vie di
traslazione (per
gru traslanti).
3.2.2. Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.2.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della gru, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza
previsti dal
costruttore e
dal manuale di
istruzioni della
gru. Diagrammi
di carico. Prove
dei dispositivi
di ausilio alla
conduzione e dei
dispositivi di
sicurezza
(anemometro,
indicatori di
carico e altri
indicatori,
limitatori di
carico e di
momento,
dispositivi
anti-interferenza,
ecc.).
Condizioni di
installazione
(piani di
appoggio,
ancoraggi,
contrappesi,
barriere contro
l’accesso a zone
interdette).
3.2.4. Utilizzo
della gru a
torre:
operazioni di
messa in
servizio (blocco
del freno di
rotazione,
sistemi di
ancoraggio e di
blocco, ecc.).
Verifica del
corretto
funzionamento
dei freni e dei
dispositivi di
sicurezza.
Accesso alla
cabina.
Valutazione
della massa
totale del
carico. Utilizzo
di accessori di
sollevamento
(brache,
sollevamento
travi, pinze,
ecc.).
Esecuzione delle
manovre per lo
spostamento del
carico con la
precisione
richiesta
(posizionamento
e bilanciamento
del carico, con
la minima
oscillazione
possibile,
ecc.). Uso dei
comandi posti su
pulsantiera
pensile. Uso dei
comandi posti su
unità
radio-mobile.
Uso accessori
d'imbracatura,
sollevamento e
sgancio dei
carichi.
Spostamento del
carico
attraverso
ostacoli fissi e
aperture,
avvicinamento e
posizione al
suolo e su piani
rialzati.
Arresto della
gru sul luogo di
lavoro (messa
fuori servizio
in caso
d'interruzione
dell’esercizio
normale).
Controlli
giornalieri
della gru,
prescrizioni
operative per la
messa fuori
servizio e
misure
precauzionali in
caso di avverse
condizioni
meteorologiche.
3.2.5. Operazioni
di
fine-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della gru, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza
previsti dal
costruttore e
dal manuale di
istruzioni della
gru.
Posizionamento
del carrello e
del gancio di
sollevamento.
Sblocco del
freno di
rotazione.
Sistemi di
ancoraggio e di
blocco.
Sezionamento
dell’alimentazione
elettrica.
3.3. Modulo
pratico ai fini
dell’abilitazione
alla conduzione
sia di gru a
rotazione in
basso che di gru
a rotazione in
alto (6 ore)
3.3.1 Individuazione
dei componenti
strutturali:
torre, puntoni,
braccio,
controbraccio
tiranti,
struttura di
base, struttura
di fondazione,
sostegno della
cabina,
portaralla e
ralla, vie di
traslazione (per
gru traslanti).
3.3.2 Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.3.3 Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della gru, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza
previsti dal
costruttore e
dal manuale di
istruzioni della
gru. Diagrammi
di carico. Prove
dei dispositivi
di ausilio alla
conduzione e dei
dispositivi di
sicurezza
(anemometro,
indicatori di
carico e altri
indicatori,
limitatori di
carico e di
momento,
dispositivi
anti-interferenza,
ecc.).
Condizioni di
installazione
(piani di
appoggio,
ancoraggi,
contrappesi,
barriere contro
l’accesso a zone
interdette).
3.3.4 Utilizzo
della gru a
torre;
operazioni di
messa in
servizio (blocco
del freno di
rotazione,
sistemi di
ancoraggio e di
blocco, ecc.).
Verifica del
corretto
funzionamento
dei freni e dei
dispositivi di
sicurezza.
Accesso alla
cabina.
Valutazione
della massa
totale del
carico. Utilizzo
di accessori di
sollevamento
(brache,
sollevamento
travi, pinze,
ecc.).
Esecuzione delle
manovre per lo
spostamento del
carico con la
precisione
richiesta
(posizionamento
e bilanciamento
del carico, con
la minima
oscillazione
possibile,
ecc.). Uso dei
comandi posti su
pulsantiera
pensile. Uso dei
comandi posti su
unità
radio-mobile.
Uso accessori
d’imbracatura,
sollevamento e
sgancio dei
carichi.
Spostamento del
carico
attraverso
ostacoli fissi e
aperture,
avvicinamento e
posizionamento
al suolo e su
piani rialzati-
Arresto della
gru sul luogo di
lavoro (messa
fuori servizio
in caso
d’interruzione
dell’esercizio
normale).
Controlli
giornalieri
della gru a
torre,
prescrizioni
operative per la
messa fuori
servizio e
misure
precauzionali in
caso di avverse
condizioni
meteorologiche.
3.3.5 Operazioni
di
fine-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della gru, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza
previsti dal
costruttore e
dal manuale di
istruzioni della
gru.
Posizionamento
del carrello e
del gancio di
sollevamento.
Sblocco del
freno di
rotazione.
Sistemi di
ancoraggio e di
blocco.
Sezionamento
dell’alimentazione
elettrica.
4. Valutazione
4.1. Al
termine dei due
moduli teorici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
teorici) si
svolgerà una
prova intermedia
di verifica
consistente in
un questionario
a risposta
multipla. Il
superamento
della prova, che
si intende
superata con
almeno il 70%
delle risposte
esatte,
consentirà il
passaggio ai
moduli pratici
specifici. Il
mancato
superamento
della prova
comporta la
ripetizione dei
due moduli.
4.2. Al
termine di
ognuno dei
moduli pratici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
pratici) avrà
luogo una prova
pratica di
verifica finale,
consistente
nell’esecuzione
di almeno 2
delle prove di
cui ai punti
3.1.3, 3.1.4 e
3.1.5 per le gru
a rotazione in
basso e 3.2.3,
3.2.4 e 3.2.5
per le gru a
rotazione in
alto e almeno 3
delle prove di
cui ai punti
3.3.3, 3.3.4,
3.3.5, per le
gru a torre sia
a rotazione in
basso che a
rotazione in
alto.
4.3. Tutte
le prove
pratiche per
ciascuno dei
moduli 3.1, 3.2
e 3.3 devono
essere superate.
4.4. Il
mancato
superamento
della prova di
verifica finale
comporta
l'obbligo di
ripetere il
modulo pratico.
4.5. L'esito
positivo delle
prove di
verifica
intermedia e
finale,
unitamente a una
presenza pari al
90% del monte
ore, consente il
rilascio, al
termine del
percorso
formativo,
dell'attestato
di abilitazione.
Allegato VI
Requisiti minimi
dei corsi di
formazione
teorico-pratici
per lavoratori
addetti alla
conduzione di
carrelli
elevatori
semoventi con
conducente a
bordo (12 ÷ 16 ÷
20 ore)
1.0. Fermi
restando gli
obblighi di
formazione ed
addestramento
specifici
previsti
dall’articolo
73, comma 4 del
D.Lgs. n,
81/2008,
l’utilizzo di
carrelli
elevatori
semoventi con
conducente a
bordo aventi
caratteristiche
diverse da
quelle
esplicitamente
considerate nei
presente
allegato,
richiede il
possesso, da
parte
dell’operatore,
di almeno una
delle
abilitazioni di
cui al presente
allegato.
Esempi di
carrelli
elevatori
semoventi con
conducente a
bordo:
1. Modulo
giuridico -
normativo (1
ora)
1.1 Presentazione
dei corso. Cenni
di normativa
generale in
materia di
igiene e
sicurezza del
lavoro con
particolare
riferimento alle
disposizioni di
legge in materia
di uso delle
attrezzature di
lavoro (D.Lgs.
n. 81/2008).
Responsabilità
dell’operatore.
2. Modulo
tecnico (7 ore)
2.1. Tipologie
e
caratteristiche
dei vari tipi di
veicoli per il
trasporto
interno: dai
transpallet
manuali ai
carrelli
elevatori
frontali a
contrappeso.
2.2. Principali
rischi connessi
all’impiego di
carrelli
semoventi:
caduta del
carico,
rovesciamento,
ribaltamento,
urti delle
persone con il
carico o con
elementi mobili
del carrello,
rischi legati
all’ambiente
(ostacoli, linee
elettriche,
ecc.), rischi
legati all’uso
delle diverse
forme di energia
(elettrica,
idraulica,
ecc.).
2.3. Nozioni
elementari di
fisica: nozioni
di base per la
valutazione dei
carichi
movimentati,
condizioni di
equilibrio di un
corpo. Stabilità
(concetto del
baricentro del
carico e della
leva di primo
grado). Linee di
ribaltamento.
Stabilità
statica e
dinamica e
influenza dovuta
alla mobilità
del carrello e
dell’ambiente di
lavoro (forze
centrifughe e
d'inerzia).
Portata del
carrello
elevatore.
2.4. Tecnologia
dei carrelli
semoventi:
terminologia,
caratteristiche
generali e
principali
componenti.
Meccanismi, loro
caratteristiche,
loro funzione e
principi di
funzionamento.
2.5. Componenti
principali:
forche e/o
organi di presa
(attrezzature
supplementari,
ecc.). Montanti
di sollevamento
(simplex -
duplex - triplex
- quadruplex -
ecc., ad alzata
libera e non).
Posto di guida
con descrizione
del sedile,
degli organi di
comando (leve,
pedali, piantone
sterzo e
volante, freno
di
stazionamento,
interruttore
generale a
chiave,
interruttore
d'emergenza),
dei dispositivi
di segnalazione
(clacson, beep
di retromarcia,
segnalatori
luminosi, fari
di lavoro, ecc.)
e controllo
(strumenti e
spie dì
funzionamento).
Freni (freno di
stazionamento e
di servizio).
Ruote e
tipologie di
gommature:
differenze per i
vari tipi di
utilizzo, ruote
sterzanti e
motrici. Fonti
di energia
(batterie di
accumulatori o
motori
endotermici).
Contrappeso.
2.6. Sistemi
di ricarica
batterie:
raddrizzatori e
sicurezze circa
le modalità di
utilizzo anche
in relazione
all'ambiente.
2.7. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
Sistemi di
protezione
attiva e
passiva.
2.8. Le
condizioni di
equilibrio:
fattori ed
elementi che
influenzano la
stabilità.
Portate
(nominale/effettiva).
Illustrazione e
lettura delle
targhette,
tabelle o
diagrammi di
portata nominale
ed effettiva.
Influenza delle
condizioni di
utilizzo sulle
caratteristiche
nominali di
portata. Gli
ausili alla
conduzione
(indicatori di
carico e altri
indicatori,
ecc.).
2.9. Controlli
e manutenzioni:
verifiche
giornaliere e
periodiche
(stato generale
e prova,
montanti,
attrezzature,
posto di guida,
freni, ruote e
sterzo, batteria
o motore,
dispositivi di
sicurezza).
Illustrazione
dell'importanza
di un corretto
utilizzo dei
manuali di uso e
manutenzione a
corredo del
carrello.
2.10. Modalità
di utilizzo in
sicurezza dei
carrelli
semoventi:
procedure di
movimentazione.
Segnaletica di
sicurezza nei
luoghi di
lavoro.
Procedura di
sicurezza
durante la
movimentazione e
io stazionamento
del mezzo.
Viabilità:
ostacoli,
percorsi
pedonali,
incroci,
strettoie,
portoni, varchi,
pendenze, ecc..
Lavori in
condizioni
particolari
ovvero
all’esterno, su
terreni
scivolosi e su
pendenze e con
scarsa
visibilità.
Nozioni di
guida. Norme
sulla
circolazione,
movimentazione
dei carichi,
stoccaggio,
ecc.. Nozioni
sui possibili
rischi per la
salute e la
sicurezza
collegati alla
guida del
carrello ed in
particolare ai
rischi
riferibili:
a) all'ambiente
di lavoro;
b) al rapporto
uomo/macchina;
c) allo stato di
salute del
guidatore.
Nozioni sulle
modalità
tecniche,
organizzative e
comportamentali
e di protezione
personale idonee
a prevenire i
rischi.
3. Modulo
pratico
3.1. Modulo
pratico:
carrelli
industriali
semoventi (4
ore)
3.1.1 Illustrazione,
seguendo le
istruzioni di
uso del
carrello, dei
vari componenti
e delle
sicurezze.
3.1.2
Manutenzione e
verifiche
giornaliere e
periodiche di
legge e secondo
quanto indicato
nelle istruzioni
di uso del
carrello.
3.1.3 Guida
del carrello su
percorso di
prova per
evidenziare le
corrette manovre
a vuoto e a
carico (corretta
posizione sul
carrello, presa
del carico,
trasporto nelle
varie
situazioni,
sosta del
carrello, ecc.).
3.2. Modulo
pratico:
carrelli
semoventi a
braccio
telescopico (4
ore)
3.2.1 Illustrazione,
seguendo le
istruzioni di
uso del
carrello, dei
vari componenti
e delle
sicurezze.
3.2.2 Manutenzione
e verifiche
giornaliere e
periodiche di
legge e secondo
quanto indicato
nelle istruzioni
di uso del
carrello.
3.2.3 Guida
del carrello su
percorso di
prova per
evidenziare le
corrette manovre
a vuoto e a
carico (corretta
posizione sul
carrello, presa
dei carico,
trasporto nelle
varie
situazioni,
sosta del
carrello, ecc.).
3.3. Modulo
pratico:
carrelli/sollevatori/elevatori
semoventi
telescopici
rotativi (4 ore)
3.3.1 Illustrazione,
seguendo le
istruzioni di
uso del
carrello, dei
vari componenti
e delle
sicurezze.
3.3.2 Manutenzione
e verifiche
giornaliere e
periodiche di
legge e secondo
quanto indicato
nelle istruzioni
di uso del
carrello.
3.3.3 Guida
del carrello su
percorso di
prova per
evidenziare le
corrette manovre
a vuoto e a
carico (corretta
posizione sul
carrello, presa
del carico,
trasporto nelle
varie
situazioni,
sosta dei
carrello, ecc.).
3.4. Modulo
pratico:
carrelli
industriali
semoventi,
carrelli
semoventi a
braccio
telescopico e
carrelli/sollevatori/elevatori
semoventi
telescopici
rotativi (8 ore)
3.4.1 Illustrazione,
seguendo le
istruzioni di
uso del
carrello, dei
vari componenti
e delle
sicurezze.
3.4.2 Manutenzione
e verifiche
giornaliere e
periodiche di
legge e secondo
quanto indicato
nelle istruzioni
di uso del
carrello.
3.4.3 Guida
del carrello su
percorso di
prova per
evidenziare le
corrette manovre
a vuoto e a
carico (corretta
posizione sul
carrello, presa
del carico,
trasporto nelle
varie
situazioni,
sosta del
carrello, ecc.).
4. Valutazione
4.1. Ai
termine dei due
moduli teorici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
teorici) si
svolgerà una
prova intermedia
di verifica
consistente in
un questionario
a risposta
multipla. Il
superamento
della prova, che
si intende
superata con
almeno il 70%
delle risposte
esatte,
consentirà il
passaggio ai
moduli pratici
specifici. Il
mancato
superamento
della prova
comporta la
ripetizione dei
due moduli.
4.2. Al
termine di
ognuno dei
moduli pratici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
pratici) avrà
luogo una prova
pratica di
verifica finale,
consistente
nell’esecuzione
di almeno 2
delle prove di
cui ai punti:
3.1.2 e 3.1.3
per i carrelli
industriali
semoventi, 3.2.2
e 3.2.3 per i
carrelli
semoventi a
braccio
telescopico e
3.3.2 e 3.3.3
per i carrelli
elevatori
telescopici
rotativi, 3.4.2
e 3.4.3 per i
carrelli di cui
al punto 3.4..
4.3. Tutte
le prove
pratiche per
ciascuno dei
moduli 3.1, 3.2,
3.3 e 3.4 devono
essere superate.
4.4. Il
mancato
superamento
della prova di
verifica finale
comporta
l'obbligo di
ripetere il
modulo pratico.
4.5. L'esito
positivo delle
prove di
verifica
intermedia e
finale,
unitamente a una
presenza pari ad
almeno il 90%
del monte ore,
consente il
rilascio, al
termine del
percorso
formativo,
dell'attestato
di abilitazione.
Allegato VII
Requisiti minimi
dei corsi di
formazione
teorico-pratico
per lavoratori
addetti alla
conduzione di
gru mobili (14 ÷
22 ore)
1.0. Fermi
restando gli
obblighi di
formazione ed
addestramento
specifici
previsti
dall’articolo
73, comma 4 del
D.Lgs. n.
81/2008,
l’utilizzo di
gru mobili con
caratteristiche
diverse da
quelle
esplicitamente
considerate nel
presente
allegato,
richiede il
possesso, da
parte
dell’operatore,
di almeno una
delle
abilitazioni di
cui al presente
allegato.
1. CORSO BASE
per gru mobili
autocarrate e
semoventi su
ruote con
braccio
telescopico o
tralicciato ed
eventuale
falcone fisso.
Esempi di gru
mobili:
1.1. Modulo
giuridico -
normativo (1
ora)
1.1.1. Presentazione
del corso. Cenni
di normativa
generale in
materia di
igiene e
sicurezza del
lavoro con
particolare
riferimento alle
operazioni di
movimentazione
di carichi
(D.Lgs. n.
81/2008).
Responsabilità
dell’operatore.
1.2. Modulo
tecnico (6 ore)
1.2.1. Terminologia,
caratteristiche
delle diverse
tipologie di gru
mobili, loro
movimenti e loro
equipaggiamenti
di sollevamento.
1.2.2. Principali
rischi e loro
cause:
a) Caduta o
perdita del
carico;
b) Perdita di
stabilità
dell’apparecchio;
c) Investimento
di persone da
parte del carico
o
dell’apparecchio;
d) Rischi
connessi con
l’ambiente
(caratteristiche
del terreno,
presenza di
vento, ostacoli,
linee
elettriche,
ecc.);
e) Rischi
connessi con
l’energia di
alimentazione
utilizzata
(elettrica,
idraulica,
pneumatica);
f) Rischi
particolari
connessi con
utilizzazioni
speciali (lavori
marittimi o
fluviali, lavori
ferroviari,
ecc.);
g) Rischi
associati ai
sollevamenti
multipli.
1.2.3. Nozioni
elementari di
fisica per poter
stimare la massa
di un carico e
per poter
apprezzare le
condizioni di
equilibrio di un
corpo.
1.2.4. Principali
caratteristiche
e componenti
delle gru
mobili.
1.2.5. Meccanismi,
loro
caratteristiche
e loro funzioni.
1.2.6. Condizioni
di stabilità di
una gru mobile:
fattori ed
elementi che
influenzano la
stabilità.
1.2.7. Contenuti
della
documentazione e
delle targhe
segnaletiche in
dotazione della
gru.
1.2.8. Utilizzo
dei diagrammi e
delle tabelle di
carico del
Costruttore.
1.2.9. Principi
di
funzionamento,
di verifica e di
regolazione dei
dispositivi
limitatori ed
indicatori.
1.2.10. Principi
generali per il
posizionamento,
la
stabilizzazione
ed il
ripiegamento
della gru.
1.2.11. Segnaletica
gestuale.
1.3. Modulo
pratico (7 ore)
1.3.1. Funzionamento
di tutti i
comandi della
gru per il suo
spostamento, il
suo
posizionamento e
per la sua
operatività.
1.3.2. Test
di prova dei
dispositivi di
segnalazione e
di sicurezza.
1.3.3. Ispezione
della gru, dei
circuiti di
alimentazione e
di comando,
delle funi e dei
componenti.
1.3.4. Approntamento
della gru per il
trasporto o io
spostamento.
1.3.5. Procedure
per la messa in
opera e il
rimessaggio di
accessori,
bozzelli,
stabilizzatori,
contrappesi,
jib, ecc..
1.3.6. Esercitazioni
di
pianificazione
dell’operazione
di sollevamento
tenendo conto
delle condizioni
del sito di
lavoro, la
configurazione
della gru, i
sistemi di
imbracatura,
ecc..
1.3.7. Esercitazioni
di
posizionamento e
messa a punto
della gru per le
operazioni di
sollevamento
comprendenti:
valutazione
della massa del
carico,
determinazione
del raggio,
posizionamento
della gru
rispetto al
baricentro del
carico,
adeguatezza del
terreno di
supporto della
gru, messa in
opera di
stabilizzatori,
livellamento
della gru,
posizionamento
del braccio
nella estensione
ed elevazione
appropriata.
1.3.8. Manovre
della gru senza
carico
(sollevamento,
estensione,
rotazione, ecc.)
singole e
combinate e
spostamento con
la gru nelle
configurazioni
consentite.
1.3.9. Esercitazioni
di presa del
carico per il
controllo della
rotazione,
dell’oscillazione,
degli urti e del
posizionamento
del carico.
1.3.10. Traslazione
con carico
sospeso con gru
mobili su
pneumatici.
1.3.11. Operazioni
in prossimità di
ostacoli fissi o
altre gru
(interferenza).
1.3.12. Operazioni
pratiche per
provare il
corretto
funzionamento
dei dispositivi
limitatori ed
indicatori.
1.3.13. Cambio
di accessori di
sollevamento e
del numero di
tiri.
1.3.14. Movimentazione
di carichi di
uso comune e
carichi di forma
particolare
quali: carichi
lunghi e
flessibili,
carichi piani
con superficie
molto ampia,
carichi di
grandi
dimensioni.
1.3.15. Movimentazione
di carichi con
accessori di
sollevamento
speciali.
1.3.16. Imbracatura
dei carichi.
1.3.17. Manovre
di precisione
per il
sollevamento, il
rilascio ed il
posizionamento
dei carichi in
posizioni
visibili e non
visibili.
1.3.18. Prove
di comunicazione
con segnali
gestuali e via
radio.
1.3.19. Esercitazioni
sull’uso sicuro,
prove,
manutenzione e
situazioni di
emergenza
(procedure di
avvio e arresto,
fuga sicura,
ispezioni
regolari e loro
registrazioni,
tenuta del
registro di
controllo,
controlli
giornalieri
richiesti dal
manuale d’uso,
controlli
pre-operativi
quali: ispezioni
visive,
lubrificazioni,
controllo
livelli, prove
degli
indicatori,
allarmi,
dispositivi di
avvertenza,
strumentazione).
1.4. Valutazione
1.4.1. Al
termine dei due
moduli teorici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
teorici) si
svolgerà una
prova intermedia
di verifica
consistente in
un questionario
a risposta
multipla. Il
superamento
della prova, che
si intende
superata con
almeno il 70%
delle risposte
esatte,
consentirà il
passaggio al
modulo pratico.
Il mancato
superamento
della prova
comporta la
ripetizione dei
due moduli.
1.4.2. Al
termine del
modulo pratico
(al di fuori dei
tempi previsti
per il modulo
pratico) avrà
luogo una prova
pratica di
verifica finale,
consistente
nell’esecuzione
di almeno 4
delle prove di
cui al punto
1.3.
1.4.3. Tutte
le prove
pratiche devono
essere superate.
1.4.4. Il
mancato
superamento
della prova di
verifica finale
comporta
l’obbligo di
ripetere il
modulo pratico.
1.4.5. L’esito
positivo delle
prove di
verifica
intermedia e
finale,
unitamente a una
presenza pari
almeno ad almeno
il 90% del monte
ore, consente il
rilascio, al
termine del
percorso
formativo,
dell’attestato
di abilitazione.
2. MODULO
AGGIUNTIVO
(aggiuntivo al
corso base)
per gru mobili
su ruote con
falcone
telescopico o
brandeggiabile
Esempi di gru
mobili su ruote
con falcone
telescopico o
brandeggiabile:
2.1. Modulo
teorico (4 ore)
2.1.1. Principali
caratteristiche
e componenti
delle gru mobili
con falcone
telescopico o
brandeggiabile.
2.1.2. Meccanismi,
loro
caratteristiche
e loro funzioni.
2.1.3. Condizioni
di stabilità di
una gru con
falcone
telescopico o
brandeggiabile:
fattori ed
elementi che
influenzano la
stabilità.
2.1.4. Contenuti
delle
documentazioni e
delle targhe
segnaletiche in
dotazione della
gru con falcone
telescopico o
brandeggiabile.
2.1.5. Utilizzo
dei diagrammi e
delle tabelle di
carico del
costruttore.
2.1.6. Principi
di
funzionamento,
di verifica e di
regolazione dei
dispositivi
limitatori ed
indicatori.
2.1.7. Principi
generali per il
posizionamento,
la
stabilizzazione
ed il
ripiegamento
della gru con
falcone
telescopico o
brandeggiabile.
2.2. Modulo
pratico (4 ore)
2.2.1. Funzionamento
di tutti i
comandi della
gru con falcone
telescopico o
brandeggiabile
per il suo
spostamento, il
suo
posizionamento e
per la sua
operatività.
2.2.2. Test
di prova dei
dispositivi di
segnalazione e
di sicurezza.
2.2.3. Approntamento
della gru con
falcone
telescopico o
brandeggiabile
per il trasporto
o lo
spostamento.
2.2.4. Procedure
per la messa in
opera e il
rimessaggio
delle
attrezzature
aggiuntive.
2.2.5. Esercitazioni
di
pianificazione
del sollevamento
tenendo conto
delle condizioni
del sito di
lavoro, la
configurazione
della gru, i
sistemi di
imbracatura,
ecc..
2.2.6. Esercitazioni
di
posizionamento e
messa a punto
della gru con
falcone
telescopico o
brandeggiabile
per prove di
sollevamento
comprendenti:
determinazione
del raggio,
posizionamento
della gru
rispetto al
baricentro del
carico,
posizionamento
del braccio con
attrezzature
aggiuntive nella
estensione ed
elevazione
appropriata.
2.2.7. Manovre
della gru con
falcone
telescopico o
brandeggiabile
senza carico
(sollevamento,
estensione,
rotazione, ecc.)
singole e
combinate é
spostamento con
la gru nelle
configurazioni
consentite.
2.2.8. Esercitazioni
dì presa del
carico per il
controllo della
rotazione,
dell’oscillazione,
degli urti e del
posizionamento
del carico.
2.2.9. Traslazione
con carico
sospeso con gru
con falcone
telescopico o
brandeggiabile
su pneumatici.
2.2.10. Operazioni
in prossimità di
ostacoli fissi o
altre gru
(interferenza).
2.2.11. Operazioni
pratiche per
provare il
corretto
funzionamento
dei dispositivi
limitatori ed
indicatori.
2.2.12. Movimentazione
di carichi di
uso comune e
carichi di forma
particolare
quali: carichi
lunghi e
flessibili,
carichi piani
con superficie
molto ampia,
carichi di
grandi
dimensioni.
2.4. Valutazione
2.4.1. Al
termine dei due
moduli teorici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
teorici) si
svolgerà una
prova intermedia
di verifica
consistente in
un questionario
a risposta
multipla.
Il superamento
della prova, che
si intende
superata con
almeno il 70%
delle risposta
esatte,
consentirà il
passaggio ai
modulo pratico,
li mancato
superamento
della prova
comporta la
ripetizione dei
due moduli.
2.4.2. Al
termine del
modulo pratico
(al di fuori dei
tempi previsti
per il modulo
pratico) avrà
luogo una prova
pratica di
verifica finale,
consistente
nell’esecuzione
di almeno 4
delle prove di
cui al punto
2.3.
2.4.3. Tutte
le prove
pratiche devono
essere superate.
2.4.4. Il
mancato
superamento
della prova di
verifica finale
comporta
l'obbligo di
ripetere il
modulo pratico.
2.4.5. L'esito
positivo delle
prove di
verifica
intermedia e
finale,
unitamente a una
presenza pari ad
almeno il 90%
del monte ore,
consente il
rilascio, al
termine del
percorso
formativo,
dell'attestato
di abilitazione.
Allegato VIII
Requisiti minimi
dei corsi di
formazione
teorico-pratico
per lavoratori
addetti alla
conduzione di
trattori
agricoli o
forestali (8 ÷
13 ore)
1.0. Fermi
restando gli
obblighi di
formazione ed
addestramento
specifici
previsti
dall’articolo
73, comma 4 del
D.Lgs. n.
81/2008,
l’utilizzo di
trattori
agricoli o
forestali
diversi da
quelle
esplicitamente
considerati nel
presente
allegato,
richiede il
possesso, da
parte
dell’operatore,
di almeno una
delle
abilitazioni di
cui al presente
allegato. Il
possesso
dell’abilitazione
di cui al
presente
allegato esonera
nell’ambito dei
lavori agricoli
e forestali, in
caso di
montaggio di
attrezzi sui
trattori
agricoli e
forestali per
elevare o
sollevare
carichi,
scavare,
livellare,
livellare-asportare
superfici,
aprire piste o
sgombraneve, dal
possesso di
altre
abilitazioni
previste da!
presente
accordo.
1. Modulo
giuridico -
normativo (1
ora)
1.2. Presentazione
del corso. Cenni
di normativa
generale in
materia di
igiene e
sicurezza del
lavoro con
particolare
riferimento
all’uso di
attrezzature di
lavoro semoventi
con operatore a
bordo (D.Lgs. n.
81/2008).
Responsabilità
dell’operatore.
2. Modulo
tecnico (2 ore)
2.1. Categorie
di trattori: i
vari tipi di
trattori a ruote
e a cingoli e
descrizione
delle
caratteristiche
generali e
specifiche.
2.2. Componenti
principali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi. di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
dispositivi di
accoppiamento e
azionamento
delle macchine
operatrici,
impianto
idraulico,
impianto
elettrico.
2.3. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
2.4. Controlli
da effettuare
prima
dell’utilizzo:
controlli visivi
e funzionali.
2.5. DPI
specifici da
utilizzare con i
trattori:
dispositivi di
protezione
dell’udito,
dispositivi di
protezione delle
vie
respiratorie,
indumenti di
protezione
contro il
contatto da
prodotti
antiparassitari,
ecc..
2.6. Modalità
di utilizzo in
sicurezza e
rischi: analisi
e valutazione
dei rischi più
ricorrenti
nell’utilizzo
dei trattori
(rischio di
capovolgimento e
stabilità
statica e
dinamica,
contatti non
intenzionali con
organi in
movimento e con
superfici calde,
rischi dovuti
alla mobilità,
ecc.).
Avviamento,
spostamento,
collegamento
alla macchina
operatrice,
azionamenti e
manovre.
3. Moduli
pratici
specifici
3.1. Modulo
pratico per
trattori a ruote
(5 ore)
Esempio di
trattore a ruote
3.1.1. Individuazione
dei componenti
principali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
dispositivi di
accoppiamento e
azionamento
delle macchine
operatrici.
3.1.2. Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.1.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali del
trattore, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza.
3.1.4. Pianificazione
delle operazioni
di campo:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso e
condizioni del
terreno.
3.1.5. Esercitazioni
di pratiche
operative:
tecniche di
guida e gestione
delle situazioni
di pericolo.
3.1.5.1. Guida
del trattore su
terreno in piano
con istruttore
sul sedile del
passeggero. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a. guida del
trattore senza
attrezzature;
b. manovra di
accoppiamento di
attrezzature
portate
semiportate e
trainate;
c. guida con
rimorchio ad uno
e due assi;
d. guida del
trattore in
condizioni di
carico laterale
(es. con
decespugliatore
a braccio
articolato);
e. guida del
trattore in
condizioni di
carico anteriore
(es. con
caricatore
frontale);
f. guida del
trattore in
condizioni di
carico
posteriore.
3.1.5.2 Guida
del trattore in
campo. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a. guida del
trattore senza
attrezzature;
b. guida con
rimorchio ad uno
e due assi
dotato di
dispositivo di
frenatura
compatibile con
il trattore;
c. guida del
trattore in
condizioni di
carico laterale
(es. lavorazione
con
decespugliatore
a braccio
articolato
avente
caratteristiche
tecniche
compatibili con
il trattore);
d. guida del
trattore in
condizioni di
carico anteriore
(es. lavorazione
con caricatore
frontale avente
caratteristiche
tecniche
compatibili con
il trattore);
e. guida del
trattore in
condizioni di
carico
posteriore.
3.1.6. Messa
a riposo del
trattore:
parcheggio e
rimessaggio
(ricovero) in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
3.2. Modulo
pratico per
trattori a
cingoli (5 ore)
Esempio di
trattore a
cingoli
3.2.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
dispositivi di
accoppiamento e
azionamento
delle macchine
operatrici.
3.2.2.
Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.2.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali del
trattore, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza.
3.2.4. Pianificazione
delle operazioni
di campo:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso e
condizioni dei
terreno.
3.2.5. Esercitazioni
di pratiche
operative:
tecniche di
guida e gestione
delle situazioni
di pericolo.
3.2.5.1. Guida
del trattore su
terreno in
piano. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a. guida del
trattore senza
attrezzature;
b. manovra di
accoppiamento di
attrezzature
portate
semiportate e
trainate;
c. guida con
rimorchio ad uno
e due assi;
d. guida del
trattore in
condizioni di
carico laterale
(es. con
decespugliatore
a braccio
articolato);
e. guida del
trattore in
condizioni di
carico
posteriore.
3.2.5.2. Guida
del trattore in
campo. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a. guida del
trattore senza
attrezzature;
b. guida con
rimorchio ad uno
e due assi;
c. guida del
trattore in
condizioni di
carico laterale
(es. lavorazione
con
decespugliatore
a braccio
articolato);
d. guida del
trattore in
condizioni di
carico
posteriore.
3.2.6. Messa
a riposo del
trattore:
parcheggio e
rimessaggio
(ricovero) in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
4. Valutazione
4.1. Al
termine dei due
moduli teorici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
teorici) si
svolgerà una
prova intermedia
di verifica,
consistente in
un questionario
a risposta
multipla. Il
superamento
della prova, che
si intende
superata con
almeno il 70%
delle risposte
esatte,
consentirà il
passaggio ai
moduli pratici
specifici. Il
mancato
superamento
della prova
comporta la
ripetizione dei
due moduli.
4.2. Al
termine del
modulo pratico
(al di fuori dei
tempi previsti
per il modulo
pratico) avrà
luogo una prova
pratica di
verifica finale,
consistente
nell’esecuzione
di almeno 2
delle prove di
cui al punto
3.1.5.2 per i
trattori a ruote
e di almeno 2
delle prove di
cui al punto
3.2.5.2 per i
trattori a
cingoli.
4.3. Tutte
le prove
pratiche per
ciascuno dei
moduli 3.1 e 3.2
devono essere
superate.
4.4. Il
mancato
superamento
della prova di
verifica finale
comporta
l'obbligo di
ripetere il
modulo pratico.
4.5. L’esito
positivo delle
prove di
verifica
intermedia e
finale,
unitamente a una
presenza pari ad
almeno il 90%
del monte ore,
consente il
rilascio, al
termine del
percorso
formativo,
dell'attestato
di abilitazione.
Allegato IX
Requisiti minimi
dei corsi di
formazione
teorico-pratico
per lavoratori
addetti alla
conduzione di
escavatori, pale
caricatrici
frontali, terne
e
autoribaltabili
a cingoli (10 ÷
16 ÷ 22 ÷ 28 ÷
34 ore)
1.0. Fermi
restando gli
obblighi di
formazione ed
addestramento
specifici
previsti
dall’articolo
73, comma 4 del
D.Lgs. n.
81/2008,
l’utilizzo di
escavatori, pale
caricatrici
frontali e terne
diverse da
quelle
esplicitamente
considerate nel
presente
allegato,
richiede il
possesso, da
parte
dell'operatore,
di almeno una
delle
abilitazioni di
cui al presente
allegato.
1. Modulo
giuridico -
normativo (1
ora)
1.1. Presentazione
del corso. Cenni
di normativa
generale in
materia di
igiene e
sicurezza del
lavoro con
particolare
riferimento
all’uso di
attrezzature di
lavoro semoventi
con operatore a
bordo (D.Lgs. n.
81/2008).
Responsabilità
dell’operatore.
2. Modulo
tecnico (3 ore)
2.1. Categorie
di attrezzature:
i vari tipi di
macchine
movimento terra
e descrizione
delle
caratteristiche
generali e
specifiche, con
particolare
riferimento a
escavatori,
caricatori,
terne e
autoribaltabili
a cingoli.
2.2. Componenti
strutturali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
circuiti dì
comando,
impianto
idraulico,
impianto
elettrico
(ciascuna
componente
riferita alle
attrezzature
oggetto del
corso).
2.3. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
Visibilità
dell’attrezzatura
e
identificazione
delle zone
cieche, sistemi
di accesso.
2.4. Controlli
da effettuare
prima
dell’utilizzo;
controlli visivi
e funzionali ad
inizio ciclo di
lavoro.
2.5. Modalità
di utilizzo in
sicurezza e
rischi: analisi
e valutazione
dei rischi più
ricorrenti nel
ciclo base delle
attrezzature
(rischio di
capovolgimento e
stabilità
statica e
dinamica,
contatti non
intenzionali con
organi in
movimento e con
superfici calde,
rischi dovuti
alla mobilità,
ecc.).
Avviamento,
spostamento,
azionamenti,
manovre,
operazioni con
le principali
attrezzature di
lavoro.
Precauzioni da
adottare
sull’organizzazione
dell’area di
scavo o lavoro.
2.6. Protezione
nei confronti
degli agenti
fisici: rumore,
vibrazioni al
corpo intero ed
al sistema
mano-braccio.
3. Moduli
pratici
specifici
3.1. Modulo
pratico per
escavatori
idraulici (6
ore)
Esempio di
escavatore a
ruote
Esempio di
escavatore a
cingoli
3.1.1 Individuazione
dei componenti
strutturali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
dispositivi di
accoppiamento e
azionamento
delle macchine
operatrici.
3.1.2 Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione,
conoscenza dei
pattern di
comando.
3.1.3 Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della macchina,
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza.
3.1.4 Pianificazione
delle operazioni
di campo:
accesso,
sbancamento,
livellamento,
scavo offset,
spostamento in
pendenza a vuoto
ed a carico
nominale.
Operazioni di
movimentazione
carichi, manovra
di agganci
rapidi per
attrezzi.
3.1.5 Esercitazioni
di pratiche
operative:
tecniche di
manovra e
gestione delle
situazioni di
pericolo.
3.1.5.1. Guida
dell’escavatore
ruotato su
strada. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a)
predisposizione
del mezzo e
posizionamento
organi di
lavoro;
b) guida con
attrezzature.
3.1.5.2. Uso
dell’escavatore
in campo. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a) esecuzione di
manovre di scavo
e riempimento;
b) accoppiamento
attrezzature in
piano e non;
c) manovre di
livellamento;
d) operazioni di
movimentazione
carichi di
precisione;
e) aggancio di
attrezzature
speciali e loro
impiego.
3.1.6. Messa
a riposo e
trasporto
dell’escavatore:
parcheggio e
rimessaggio
(ricovero) in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
Salita sul
carrellone di
trasporto.
Individuazione
dei punti di
aggancio per il
sollevamento.
3.2. Modulo
pratico per
escavatori a
fune (6 ore)
Esempio di
escavatore a
fune con benna
per il dragaggio
Esempio di
escavatore a
fune con benna
mordente
3.2.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
dispositivi di
accoppiamento e
azionamento
delle macchine
operatrici.
3.2.2.
Individuazione
dei dispositivi
dì comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.2.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della macchina,
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza.
3.2.4. Pianificazione
delle operazioni
di campo:
accesso,
sbancamento,
livellamento,
scavo offset,
spostamento in
pendenza a vuoto
ed a carico
nominale.
Operazioni di
movimentazione
carichi.
3.2.5. Esercitazioni
di pratiche
operative:
tecniche di
manovra e
gestione delle
situazioni di
pericolo.
3.2.5.1. Guida
dell’escavatore
a ruote su
strada. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a)
predisposizione
del mezzo e
posizionamento
organi di
lavoro;
b) guida con
attrezzature.
3.2.5.2. Uso
dell’escavatore
in campo. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a) manovre di
scavo e
riempimento;
b) accoppiamento
attrezzature;
c) operazioni di
movimentazione
carichi di
precisione;
d) aggancio di
attrezzature
speciali (benna
mordente,
magnete, ecc.) e
loro impiego.
3.2.6. Messa
a riposo e
trasporto
dell’escavatore:
parcheggio e
rimessaggio
(ricovero) in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
Salita sul
carrellone di
trasporto.
Individuazione
dei punti di
aggancio per il
sollevamento.
3.3. Modulo
pratico per
caricatori
frontali (6 ore)
Esempio di
caricatore a
ruote
Esempio di
caricatore a
ruote con bracci
a forca
Esempio di
caricatore a
ruote con pinza
Esempio di
caricatore a
cingoli
3.3.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
dispositivi di
accoppiamento e
azionamento
delle macchine
operatrici.
3.3.2. Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.3.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali del
caricatore, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza.
3.3.4. Pianificazione
delle operazioni
di caricamento:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso,
tipologia e
condizioni del
fondo.
Operazioni di
movimentazione e
sollevamento
carichi, manovra
di agganci
rapidi per
attrezzi.
3.3.5. Esercitazioni
di pratiche
operative:
tecniche di
manovra e
gestione delle
situazioni di
pericolo.
3.3.5.1. Trasferimento
stradale. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a)
predisposizione
del mezzo e
posizionamento
organi di
lavoro;
b) guida con
attrezzature.
3.3.5.2. Uso
del caricatore
in campo. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a) manovra di
caricamento;
b)
movimentazione
carichi pesanti;
c) uso con
forche o pinza.
3.3.6. Messa
a riposo e
trasporto del
caricatore:
parcheggio e
rimessaggio
(ricovero) in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
3.4. Modulo
pratico per
terne (6 ore)
Esempio di terna
a ruote
Esempio
di tema a
cingoli
Esempio di terna
con attrezzatura
per la posa di
pali
Esempio di terna
con trivella
3.4.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
dispositivi di
accoppiamento e
azionamento
delle macchine
operatrici.
3.4.2. Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.4.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della terna, dei
dispositivi di
comando e di
sicurezza, .
3.4.4. Pianificazione
delle operazioni
di scavo e
caricamento:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso e
condizioni del
terreno,
sbancamento,
livellamento,
scavo.
Operazioni di
movimentazione
carichi, manovra
di agganci
rapidi per
attrezzi.
3.4.5. Esercitazioni
di pratiche
operative:
tecniche di
manovra e
gestione delle
situazioni di
pericolo.
3.4.5.1. Guida
della terna su
strada. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a)
predisposizione
del mezzo e
posizionamento
organi di
lavoro;
b) guida con
attrezzature.
3.4.5.2. Uso
della terna. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a) esecuzione di
manovre di scavo
e riempimento;
b) accoppiamento
attrezzature in
piano e non;
c) manovre di
livellamento;
d) operazioni di
movimentazione
carichi di
precisione;
e) aggancio di
attrezzature
speciali
(martello
demolitore,
pinza idraulica,
trivella, ecc.)
e loro impiego;
f) manovre di
caricamento.
3.4.6. Messa
a riposo e
trasporto della
terna:
parcheggio e
rimessaggio
(ricovero) in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
3.5. Modulo
pratico per
autoribaltabili
a cingoli (6
ore)
Esempio di
autoribaltabile
a cingoli
3.5.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
dispositivi di
accoppiamento.
3.5.2. Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.5.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
dell’autoribaltabile,
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza.
3.5.4. Pianificazione
delle operazioni
di caricamento,
scaricamento e
spargimento
materiali:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso,
tipologia e
condizioni del
fondo.
3.5.5. Esercitazioni
di pratiche
operative:
tecniche di
manovra e
gestione delle
situazioni di
pericolo.
3.5.5.1. Trasferimento
stradale. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a)
predisposizione
del mezzo e
posizionamento
organi di
lavoro;
b) guida a pieno
carico.
3.5.5.2. Uso
dell’autoribaltabile
in campo. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a) manovre di
scaricamento;
b) manovre di
spargimento.
3.5.6. Messa
a riposo
dell’autoribaltabile:
parcheggio e
rimessaggio
(ricovero) in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
3.6. Modulo
pratico per
escavatori
idraulici,
caricatori
frontali e terne
(12 ore)
3.6.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
struttura
portante, organi
di trasmissione,
organi di
propulsione,
organi di
direzione e
frenatura,
dispositivi di
accoppiamento e
azionamento
delle macchine
operatrici.
3.6.2. Individuazione
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione,
conoscenza dei
pattern di
comando.
3.6.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
delle macchine,
dei dispositivi
di comando e di
sicurezza.
3.6.4. Pianificazione
delle operazioni
di campo, scavo
e caricamento:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso,
tipologia e
condizioni del
fondo e del
terreno,
sbancamento,
livellamento,
scavo, scavo
offset,
spostamento in
pendenza a vuoto
ed a carico
nominale.
Operazioni di
movimentazione e
sollevamento
carichi, manovra
di agganci
rapidi per
attrezzi.
3.6.5. Esercitazioni
di pratiche
operative:
tecniche di
manovra e
gestione delle
situazioni di
pericolo.
3.6.5.1 Guida
degli escavatori
idraulici, dei
caricatori
frontali e delle
terne su strada.
Le esercitazioni
devono
prevedere:
a)
predisposizione
del mezzo e
posizionamento
organi di
lavoro;
b) guida con
attrezzature.
3.6.5.2 Uso
di escavatori
idraulici, dei
caricatori
frontali e delle
terne. Le
esercitazioni
devono
prevedere:
a) esecuzione di
manovre di scavo
e riempimento;
b) accoppiamento
attrezzature in
piano e non;
c) manovre di
livellamento;
d) operazioni di
movimentazione
carichi pesanti
e di precisione;
e) uso con
forche o pinza;
f) aggancio di
attrezzature
speciali
(martello
demolitore,
pinza idraulica,
trivella, ecc.)
e loro impiego;
g) manovre di
caricamento.
3.6.6. Messa
a riposo e
trasporto degli
escavatori
idraulici, dei
caricatori
frontali e delle
terne:
parcheggio e
rimessaggio
(ricovero) in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
Salita sul
carrellone di
trasporto.
Individuazione
dei punti di
aggancio per il
sollevamento.
4. Valutazione
4.1. Al
termine dei due
moduli teorici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
teorici) si
svolgerà una
prova intermedia
di verifica
consistente in
un questionario
a risposta
multipla.
Il superamento
della prova, che
si intende
superata con
almeno il 70%
delle risposte
esatte,
consentirà il
passaggio ai
moduli pratici
specifici. Il
mancato
superamento
della prova
comporta la
ripetizione dei
due moduli.
4.2. Al
termine del
modulo pratico
(al di fuori dei
tempi previsti
per il modulo
pratico) avrà
luogo una prova
pratica di
verifica finale,
consistente
nell’esecuzione:
a) di almeno 2
delle prove di
cui ai punti:
3.1.5.2 per gli
escavatori
idraulici;
3.2.5.2 per gli
escavatori a
fune; 3.3.5.2
per i caricatori
frontali;
3.4.5.2 per le
terne; 3.5.5.2
per gli
autoribaltabili;
b) di almeno 3
delle prove di
cui al punto
3.6.5.2. per gli
escavatori
idraulici, i
caricatori
frontali e le
terne.
4.3. Tutte
le prove
pratiche per
ciascuno dei
moduli 3.1, 3.2,
3.3, 3.4, 3.5 e
3.6 devono
essere superate.
4.4. Il
mancato
superamento
della prova di
verifica finale
comporta
l’obbligo di
ripetere il
modulo pratico.
4.5. L'esito
positivo delle
prove di
verifica
intermedia e
finale,
unitamente a una
presenza pari ad
almeno il 90%
del monte ore,
consente il
rilascio, al
termine del
percorso
formativo,
dell'attestato
di abilitazione.
Allegato X
Requisiti minimi
dei corsi di
formazione
teorico-pratico
per lavoratori
addetti alla
conduzione di
pompe per
calcestruzzo (14
ore)
1.0. Fermi
restando gli
obblighi di
formazione ed
addestramento
specifici
previsti
dall’articolo
73, comma 4 del
D.Lgs. n.
81/2008,
l’utilizzo di
pompe per
calcestruzzo con
caratteristiche
diverse da
quelle
esplicitamente
considerate nel
presente
allegato,
richiede il
possesso, da
parte
dell’operatore,
almeno
dell’abilitazione
di cui al
presente
allegato.
Esempio di pompa
per
calcestruzzo:
1. Modulo
giuridico -
normativo (1
ora)
1.1. Presentazione
del corso. Cenni
di normativa
generale in
materia di
igiene e
sicurezza del
lavoro con
particolare
riferimento ai
lavori relativi
ai cantieri
temporanei o
mobili (D.Lgs.
n. 81/2008).
Responsabilità
dell’operatore.
2. Modulo
tecnico (6 ore)
1.2. Categorie
di pompe: i vari
tipi di pompe e
descrizione
delle
caratteristiche
generali e
specifiche.
1.3. Componenti
strutturali:
sistemi di
stabilizzazione,
livellamento,
telaio.
1.4. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
individuazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
individuazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
1.5. Controlli
da effettuare
prima
dell’utilizzo:
controlli visivi
e funzionali,
dei dispositivi
di comando, di
segnalazione e
di sicurezza
previsti dal
costruttore nel
manuale di
istruzioni.
1.6. Modalità
di utilizzo in
sicurezza e
rischi: analisi
e valutazione
dei rischi più
ricorrenti
nell’utilizzo
delle pompe
(rischi di
elettrocuzione,
rischi
ambientali,
rischi dovuti ad
urti e cadute a
livello, rischio
di
schiacciamento,
ecc.).
Spostamento e
traslazione,
posizionamento e
stabilizzazione,
azionamenti e
manovre,
parcheggio in
modo sicuro a
fine lavoro.
1.7. Partenza
dalla centrale
di betonaggio,
trasporto su
strada, accesso
al cantiere:
caratteristiche
tecniche dei
mezzo; controlli
preliminari alla
partenza;
modalità di
salita sui
mezzo; norme di
comportamento
sulla viabilità
ordinaria; norme
di comportamento
nell’accesso e
transito in
sicurezza in
cantiere; DPI da
utilizzare.
1.8. Norme
di comportamento
per le
operazioni
preliminari allo
scarico:
controlli su
tubazioni e
giunti;
piazzamento e
stabilizzazione
del mezzo
mediante
stabilizzatori
laterali e bolla
di livello;
sistemazione
delle piastre
ripartitrici;
controllo di
idoneità del
sito di scarico
calcestruzzo;
apertura del
braccio della
pompa.
1.9. Norme
di comportamento
per lo scarico
del
calcestruzzo;
precauzioni da
adottare per il
pompaggio in
presenza di
linee
elettriche,
pompaggio in
prossimità di
vie di traffico;
movimentazione
del braccio
della pompa
mediante
radiocomando;
inizio del
pompaggio;
pompaggio del
calcestruzzo.
1.10. Pulizia
del mezzo:
lavaggio
tubazione
braccio pompa,
lavaggio corpo
pompa.
1.11. Manutenzione
straordinaria
della pompa:
verifica delle
tubazioni di
mandata, del
sistema di
pompaggio e
della tramoggia.
3. Modulo
pratico (7 ore)
3.1. Individuazione
dei componenti
strutturali:
sistemi di
stabilizzazione,
livellamento,
telaio, sistemi
di collegamento.
3.2. Dispositivi
di comando e di
sicurezza:
identificazione
dei dispositivi
di comando e
loro
funzionamento,
identificazione
dei dispositivi
di sicurezza e
loro funzione.
3.3. Controlli
pre-utilizzo:
controlli visivi
e funzionali
della pompa, dei
dispositivi di
comando, di
segnalazione e
di sicurezza
previsti dal
costruttore nel
manuale di
istruzioni della
pompa.
3.4. Controlli
preliminari alla
partenza:
pneumatici,
perdite olio,
bloccaggio
terminale in
gomma,
bloccaggio
stabilizzatori,
bloccaggio
sezioni del
braccio della
pompa.
3.5. Pianificazione
del percorso:
pendenze,
accesso,
ostacoli sul
percorso e in
quota,
condizioni del
terreno.
3.6. Norme
di comportamento
sulla viabilità
ordinaria.
3.7. Controllo
idoneità sito di
scarico
calcestruzzo:
costatazione di
presenza di
terreno
cedevole,
dell’idoneità
della distanza
da eventuali
scavi, idoneità
pendenza
terreno.
3.8. Posizionamento
e
stabilizzazione
del mezzo:
delimitazione
dell’area di
lavoro,
segnaletica da
predisporre su
strade
pubbliche,
piazzamento
mediante
stabilizzatori
laterali e bolla
di livello in
modalità
standard e con
appoggio
supplementare
per terreno di
modesta
portanza.
3.9. Sistemazione
delle piastre
ripartitrici.
3.10. Modalità
di salita e
discesa dal
mezzo.
3.11. Esercitazioni
di pratiche
operative:
effettuazione di
esercitazioni
osservando le
procedure
operative di
sicurezza.
Simulazioni di
movimentazioni
della pompa in
quota.
3.12. Controlli
preliminari allo
scarico/distribuzione
del calcestruzzo
su tubazioni e
giunti.
3.13. Apertura
del braccio
della pompa
mediante
radiocomando:
precauzioni da
adottare.
3.14. Movimentazione
del braccio
della pompa
mediante
radiocomando per
raggiungere il
sito di scarico
(simulazione per
scarico in
parete e
pilastro).
3.15. Simulazione
scarico/distribuzione
calcestruzzo in
presenza di
linee
elettriche, in
prossimità di
vie di traffico:
precauzioni da
adottare.
3.16. Inizio
della pompata:
simulazione
metodologia di
sblocco
dell’intasamento
della pompa in
fase di
partenza.
3.17. Pompaggio
del
calcestruzzo:
precauzioni da
adottare.
3.18. Chiusura
braccio:
precauzioni da
adottare.
3.19. Pulizia
ordinaria del
mezzo al termine
dello scarico:
lavaggio
tubazione
braccio pompa,
lavaggio corpo
pompa, riassetto
finale.
3.20. Manutenzione
straordinaria
della pompa:
verifica delle
tubazioni di
mandata, del
sistema di
pompaggio e
della tramoggia.
3.21. Messa
a riposo della
pompa a fine
lavoro:
parcheggio in
area idonea,
precauzioni
contro
l’utilizzo non
autorizzato.
4. Valutazione
4.1. AI
termine dei due
moduli teorici
(al di fuori dei
tempi previsti
per i moduli
teorici) si
svolgerà una
prova intermedia
di verifica
consistente in
un questionario
a risposta
multipla.
Il superamento
della prova, che
si intende
superata con
almeno il 70%
delle risposte
esatte,
consentirà il
passaggio al
modulo pratico.
Il mancato
superamento
della prova
comporta la
ripetizione dei
due moduli.
4.2. Al
termine del
modulo pratico
(al di fuori dei
tempi previsti
per il modulo
pratico) avrà
luogo una prova
pratica di
verifica finale,
consistente
nell’esecuzione
di almeno 2
delle prove di
cui al punto 3
concernente i
seguenti
argomenti:
a) spostamento e
stabilizzazione
della pompa
sulla postazione
di impiego
(Controlli
pre-utilizzo -
Controlli prima
del
trasferimento su
strada -
Pianificazione
del percorso -
Posizionamento e
stabilizzazione
del mezzo -
Controllo
idoneità sito di
scarico
calcestruzzo -
Messa a riposo
della pompa a
fine lavoro);
b) effettuazione
manovra di:
salita, discesa,
rotazione,
accostamento
pompa alla
posizione di
lavoro;
c) simulazione
di sblocco
dell'intasamento
della pompa in
fase di
partenza.
4.3. Tutte
le prove
pratiche devono
essere superate.
4.4. Il
mancato
superamento
della prova di
verifica finale
comporta
l'obbligo di
ripetere il
modulo pratico.
4.5. L'esito
positivo delle
prove di
verifica
intermedia e
finale,
unitamente a una
presenza pari ad
almeno il 90%
del monte ore,
consente il
rilascio, al
termine del
percorso
formativo,
dell'attestato
di abilitazione.