L'INFORMAZIONE SULLA SICUREZZA

 

 

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)

PROTEZIONI PER LE VIE RESPIRATORIE

 

CAMPO D’APPLICAZIONE

SETTORI D’UTILIZZO

DIFESA DA SOSTANZE

OGGETTO

CLASSE

VAPORI ORGANICI

verniciatura, pelletteria, ecc

verniciatura a spruzzo, diluenti, sol-venti insetticidi, incollaggi

Mascherina con respiratore a filtro di carbone

A1P1

A2P2

VAPORI ORGANICI, INORGANICI E GAS

fonderia, meccanica, acciaie-rie, elettronica

processi elettrolitici, decappaggi, in-cisioni, batterie

Mascherina con respiratore a filtro di carbone

ABE1P2S

POLVERI E ODORI FASTIDIOSI

verniciatura, spurgo pozzi

verniciatura a pennello odori fasti-diosi in genere non tossici

Mascherina naso-bocca in carta con carboni attivi

P1

POLVERI A BASSA NOCIVITA’

edilizia, falegnameria, tessile

legno, cotone, grafite, cemento, zinco

Mascherina naso-bocca in carta

P1

POLVERI NOCIVE

fonderie, meccanica, farma-

ceutica.

carbone, silice, ferro, manganese

Mascherina naso-bocca in carta

P2S

FUMI E  NEBBIE NOCIVE

fonderia, meccanica, acciaie-rie

fumi di ferro, rame, zinco, amianto

nebbie di olii e acido fosforico

Mascherina naso-bocca con valvolina di respirazione

P2SL

POLVERI FUMI E NEBBIE TOSSICHE

edilizia, falegnameria, farma-

ceutica, meccanica

saldatura, sabbiatura, amianto

Mascherina naso-bocca con valvolina di respirazione

P3S

POLVERI FUMI E NEBBIE A TOSSICITA’

ELEVATA

fonderia, meccanica, acciaie-rie

cadmio, cobalto, arsenico

Mascherina naso-bocca con valvolina di respirazione

P3SL

SALDATURA

tutte le operazioni di saldatu-ra

fumi di rame, ferro, piombo e zinco

Mascherina naso-bocca trattata con agenti antifiamma

P2S

 

POLVERI = particelle fini derivanti generalmente dalla frantumazione di materiali solidi o dall’ambiente stesso;

NEBBIE   = goccioline liquide polverizzate a base organica o acquosa che si generano da operazioni di spruzzo;

FUMI       = particelle solide molto fini che si formano quando si fonde o si vaporizza un metallo che si raffredda velocemente;

GAS         = sostanze aeriformi a pressione e temperatura ambiente;

VAPORI  = sostanze in forma gassosa che a temperatura ambiente si trovano allo stato solido o liquido

 

TUTTE LE PROTEZIONI SUDDETTE SI POSSONO REPERIRE IN :

MASCHERA – in gomma siliconica con filtri a cartuccia ricambiabile e protezione integrale del viso (UNI-EN 136)

SEMIMASCHERA – in gomma siliconica con filtri a cartuccia ricambiabile (UNI-EN 141/143)

MASCHERINA – di tipo usa-e-getta in genere in base di garza di cartone (UNI-EN 149/405)

 

La protezione delle vie respiratorie da agenti chimici (aerosol, gas, vapori) può essere assicurata da apparecchiature "isolanti" (indipendenti dall'aria dell'ambiente) o da apparecchi respiratori "a filtro" (dipendenti dall'aria dell'ambiente). Gli apparecchi isolanti vengono generalmente utilizzati in condizioni di elevatissimo inquinamento, quando occorre proteggere in modo particolare il soggetto e/o quando la percentuale di ossigeno nell'aria dell'ambiente è inferiore al 17% (pericolo di asfissia).

L'acquisizione di conoscenze scientifiche ed il progresso tecnologico hanno permesso, negli ultimi anni, la realizzazione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di particolare interesse, agevolmente utilizzabili ed idonei sotto il profilo della sicurezza. Sostanziali innovazioni sono altresì in atto relativamente alla certificazione delle caratteristiche minime che i dispositivi di protezione individuale devono possedere.

 I respiratori isolanti e gli apparecchi a filtro costituiscono le due principali classi in cui si è soliti dividere i dispositivi di protezione personale per le vie respiratorie. I respiratori isolanti sono usualmente suddivisi in altre due grandi classi: nella prima sono compresi i respiratori "collegati", dotati cioè normalmente di un raccordo o tubo che li pone in comunicazione con una sorgente a distanza di aria non inquinata (esterna oppure aria compressa); nella seconda sono inseriti gli autorespiratori, apparecchi di protezione ove l'utilizzatore porta con se una bombola di aria compressa (definiti a circuito aperto di cui alla norma UNI 8966) oppure di ossigeno (definiti a circuito chiuso).

I respiratori "collegati" ad aria esterna possono essere assistiti o non assistiti manualmente o con motore, mentre i respiratori collegati ad adduzione di aria compressa (di cui alla norma UNI 8966) possono essere a flusso continuo oppure con flusso a domanda. Inoltre i respiratori di emergenza possono essere senza filtro, portatili, pronti all'uso, costituiti da un cappuccio collegato ad una bomboletta d'aria ad autonomia limitata (10'), adatti a proteggere anche in carenza di ossigeno (< 17%).

Esistono respiratori di emergenza dotati di cappucci con filtro, ad esempio per fumi di incendio, e altri dotati di filtro assoluto con garanzia di durata di 10' prima della saturazione. In particolare questi ultimi costituiscono presidi di emergenza estremamente utili in caso di incendio o necessità di evacuare rapidamente zone fortemente inquinate essendo indossabili, leggeri e tali da non occupare spazi eccessivi.

Gli apparecchi respiratori a filtro possono essere con o senza ventilazione assistita e dotati di filtri quali antipolvere, antigas, vapori e combinati (cioè antipolvere e antigas).

Normalmente, un respiratore a filtro è formato da un facciale (semimaschera, boccaglio, maschera intera, semimaschera filtrante) a cui viene applicato un sottofiltrante idoneo a bloccare gli aerosoli solidi e/o liquidi (filtri antiparticelle), i gas o vapori (filtri antigas) o entrambi (filtri combinati).

Le maschere devono rispondere a criteri di ergonomia, devono fornire per quanto possibile livelli elevati di protezione, essere innocue, leggere, solide e dotate di una nota informativa del fabbricante. Inoltre devono limitare il meno possibile il campo visivo e la vista dell'utilizzatore, essere compatibili con l'uso di occhiali; le parti o filtri devono essere facilmente montabili e assicurare una adeguata protezione dagli agenti biologici se destinate a quest'uso specifico.

La maschera intera deve coprire tutto il viso ed essere usata con filtri che pesano non oltre 600 grammi e inoltre la perdita di tenuta totale verso l'interno deve essere inferiore allo 0,2% (Leakage).

Le semimaschere coprono naso e bocca, non devono essere usate con filtri che pesano oltre 300 grammi e la perdita totale verso l'interno deve essere inferiore al 2% (Leakage).

Il boccaglio è invece un tipo di apparecchiatura che viene stretto tra le labbra, non è adatto ai portatori di protesi completa e non deve permettere la percezione olfattiva della sostanza nociva in quanto un morsetto stringe il naso. La perdita totale di tenuta deve essere inferiore allo 0,2%.

I facciali filtranti (FF) sono apparecchi in cui il filtro è tutt'uno con la semimaschera. La perdita totale secondo le tre classi di facciali filtranti deve essere inferiore al 25% per la FF1, al 10% per la FF2, al 3% per la FF3 (UNI 8964).

Le valvole aspiranti ed espiranti sono infine la parte più delicata delle maschere, devono assicurare una buona tenuta e con l'invecchiamento possono fare perdere al dispositivo le iniziali caratteristiche di protezione. Normalmente vi è però sempre una penetrazione dell'inquinante attraverso la valvola, anche se in minima misura, per la sfasatura esistente tra l'istante della chiusura e l'inizio dell'inspirazione.

Le norme CEN prevedono che i filtri vengano inseriti in classe P1, P2 o P3 a seconda della capacità di penetrazione di un aerosol di prova di NaCl.

I filtri antiparticelle (o antipolvere) devono trattenere il materiale particellare in sospensione nell'ambiente e sono quindi costituiti da materiale filtrante di varia natura dotato di porosità variabile in rapporto alle esigenze richieste ed alle caratteristiche del materiale filtrante.

I filtri antigas sono costituiti da cartucce dotate di un involucro esterno di metallo e plastica nel cui interno sono disposti strati di sostanze atte a trattenere i gas ed i vapori nocivi per "assorbimento" o per "chemiassorbimento" (carbone attivo, calce sodata, essiccanti, sostanze neutralizzanti, ecc.).

I filtri presentano sull'involucro una filettatura che si innesta sul facciale ed un foro sul fondo per consentire il passaggio dell'aria.

Nei filtri antigas non si può parlare di efficienza di filtrazione in quanto, in teoria, dovrebbero trattenere completamente l'inquinante fino all'esaurimento (punto di "break-through"). Si parla allora di "capacità di trattenimento" che dipende dalle caratteristiche del materiale filtrante, dalle caratteristiche dell'inquinante, dalla quantità e dal trattamento del materiale filtrante.

I filtri antigas delle maschere si basano sul fenomeno dell'adsorbimento fisico e chimico del gas o vapore su un materiale adsorbente; la quantità di gas trattenuta dipenderà non solo dalla quantità e tipo del materiale adsorbente, ma anche dalla concentrazione ambientale dell'inquinante e dalla capacità respiratoria del soggetto che indossa la maschera, nonchè dallo sforzo compiuto durante il lavoro.