Etichettatura e colorazione di gas compressi e bombole |
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I gas aventi temperatura critica inferiore a -10 °C (la quasi totalità di quelli comunemente utilizzati) non sono liquefacibili a temperatura ambiente, perciò per ridurne il volume è necessario aumentare di molto la pressione. Le bombole destinate a questi gas operano a pressione di 200-220 bar, perciò devono essere costruttivamente robuste. Sono realizzate in acciaio senza saldatura e presentano un piede d'appoggio sulla parte inferiore per migliorarne la stabilità. L'ogiva superiore è colorata secondo un codice colore contenuto nella norma UNI EN 1089-3 e indicata nel decreto del Ministero dei Trasporti del 7 gennaio 1999. Il nuovo sistema di identificazione è obbligatorio dal 10 agosto 1999 per le bombole di nuova fabbricazione. Il colore del resto della bombola non è vincolante.
Il gas contenuto nella bombola è identificato da
una etichetta che indica il numero ONU e la
denominazione del gas, la sua composizione, i
simboli di pericolo, le frasi di rischio, il
nome del produttore/importatore, consigli per la
sicurezza e il numero CE. Le norme prevedono che la filettatura della valvola sia diversa a seconda della tipologia del gas, evitando così sostituzioni accidentali con prodotti incompatibili |
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Etichettatura delle bombole Per avere informazioni precise sul gas contenuto bisogna fare riferimento all'etichetta apposta sulla bombola. Di seguito un esempio per sapere come leggerla. |
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Colorazione delle ogive La colorazione delle ogive permette di riconoscere la natura del pericolo associato al gas trasportato anche quando, a causa della distanza, l’etichetta non è ancora leggibile. Per le informazioni precise bisogna fare riferimento all'etichetta. La norma UNI EN 1089-3 prevede un sistema di identificazione delle bombole con codici di colorazione delle ogive.
La norma è valida per le bombole di gas
industriali e medicinali e non
si applica alle bombole di GPL (gas di petrolio
liquefatti) e agli estintori. Il Ministero dei Trasporti e il Ministero della Sanità, ravvisando l’opportunità di uniformare le colorazioni distintive delle bombole per facilitare la circolazione delle merci nei Paesi UE, ha disposto con decreto del 7 gennaio 1999 che: per le bombole nuove l’uso dei nuovi colori sia obbligatorio a partire dal 10 agosto 1999; per le bombole che erano in circolazione i nuovi colori vengano adottati in occasione della prima revisione periodica e comunque entro il 30 giugno 2006. Nel periodo transitorio, fino al 30 giugno 2006, i due sistemi di colorazione hanno convissuto. In generale la colorazione dell’ogiva della bombola non identifica il gas, ma solo il rischio principale associato al gas(il RAL è un codice che identifica il colore secondo la Scala dei Colori Armonizzata, di origine tedesca): |
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Solo per i gas più comuni, tra i quali ossigeno, azoto, biossido di carbonio (anidride carbonica) e protossido d’azoto, sono previsti colori specifici. Nel caso in cui sia richiesta una codificazione a due colori, si raccomanda che essi vengano applicati in segmenti circolari sovrapposti. La norma tuttavia consente la loro disposizione anche in quadranti alternati. Per individuare il gas è essenziale riferirsi sempre all’etichetta apposta sulla bombola. La codificazione dei colori secondo la nuova norma è individuata con la lettera maiuscola “N” riportata in 2 posizioni diametralmente opposte sull’ogiva, di altezza pari a circa 7/10 dell’altezza dell’ogiva e di colore contrastante con quello dell’ogiva. L’uso della lettera “N” non è tuttavia obbligatorio quando il colore dell’ogiva non cambia. |
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Gas Medicinali Il Gruppo Gas Medicinali di Assogastecnici-Federchimica consiglia ai propri associati la seguente colorazione dell’ogiva:
Corpo bombola gas medicinali
Miscele
Altre miscele devono essere identificate da una codifica di colori che indica la proprietà preponderante del contenuto, secondo l’ordine decrescente di rischio così indicato:
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Punzonatura delle ogive Molto spesso le indicazioni sul gas contenuto si possono trovare come punzonatura dell'ogiva |
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Precauzioni per una sicura manipolazione delle bombole Un recipiente di gas deve essere messo in uso solo se il suo contenuto risulta chiaramente identificabile. Il contenuto va identificato nei modi seguenti:
E' importante quindi che l'utilizzatore non cancelli o renda illeggibile scritte, non asporti etichette, decalcomanie, cartellini applicati sui recipienti dal fornitore per l'identificazione del gas contenuto.
Devono essere adoperate con le seguenti precauzioni:
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