PARATION ICSC: 0006
Aprile 2004

O,O-Dietil-O-(4-nitrofenil)fosforotioato
Estere fosforotioico dell'acido O,O-dietil O-(4-nitrofenil)
Etil paration
CAS # 56-38-2 (C2H5O)2PSOC6H4NO2
RTECS # TF4550000 Massa molecolare: 291.3
UN # 3018
EC # 015-034-00-1
EINECS # 200-271-7
TIPO DI RISCHIO / ESPOSIZIONE RISCHI ACUTI / SINTOMI PREVENZIONE PRIMO SOCCORSO / MEZZI ESTINGUENTI
INCENDIO Combustibile. Nella combustione libera fumi (o gas) tossici o irritanti. Preparati liquidi contenenti solventi organici possono essere infiammabili.
NO fiamme libere.
Spruzzo d'acqua, polvere anidra, anidride carbonica.
ESPLOSIONE

In caso di incendio: mantenere freddi i fusti, ecc., bagnandoli con acqua.
ESPOSIZIONE
PREVENIRE LA FORMAZIONE DI NEBBIE! RIGOROSA IGIENE! EVITARE L'ESPOSIZIONE DI ADOLESCENTI E BAMBINI!
IN OGNI CASO CONSULTARE UN MEDICO!
Inalazione Restringimento della pupilla, crampi muscolari, salivazione eccessiva. Sudorazione. Nausea. Vomito. Vertigine. Mal di testa. Convulsioni. Diarrea. Debolezza. Difficoltà respiratoria. Dispnea. Stato d'incoscienza.
Ventilazione, aspirazione localizzata, o protezione delle vie respiratorie.
Aria fresca, riposo. Può essere necessaria la respirazione artificiale. Sottoporre all'attenzione del medico.
Cute PUO' ESSERE ASSORBITO! (Inoltre vedi Inalazione).
Guanti protettivi. Vestiario protettivo.
Rimuovere i vestiti contaminati. Sciacquare e poi lavare la cute con acqua e sapone. Sottoporre all'attenzione del medico.
Occhi PUO' ESSERE ASSORBITO! Arrossamento. Dolore. Vista offuscata.
Visiera, o protezione oculare abbinata a protezione delle vie respiratorie.
Prima sciacquare con abbondante acqua per alcuni minuti (rimuovere le lenti a contatto se è possibile farlo agevolmente), quindi contattare un medico.
Ingestione Crampi addominali. Diarrea. Vomito. (Inoltre vedi Inalazione).
Non mangiare, bere o fumare durante il lavoro. Lavarsi le mani prima di mangiare.
Somministrare carbone attivo in acqua. Sottoporre all'attenzione del medico. Vedi Note.
RIMOZIONE DI UN VERSAMENTO IMBALLAGGIO E ETICHETTATURA
Evacuare l'area pericolosa! Consultare un esperto! Raccogliere il liquido fuoriuscito e sversato in contenitori sigillabili il più lontano possibile. Trattare il liquido residuo con sostanza alcalina. Assorbire il liquido restante con sabbia o adsorbente inerte e spostare in un posto sicuro. NON permettere che questo agente chimico contamini l'ambiente. Protezione personale: tuta di protezione da composti chimici munita di autorespiratore.
Non trasportare con alimenti e mangimi. Inquinante ad alto rischio per l'ambiente marino.
Classificazione EU
Simboli: T+, N
R: 24-26/28-48/25-50/53
S: (1/2-)28-36/37-45-60-61
Classificazione UN
UN classe di rischio: 6.1
UN gruppo di imballaggio: I
RISPOSTA DI EMERGENZA IMMAGAZZINAMENTO
Transport Emergency Card: TEC (R) - 61GT6-I.
Provvedere al contenimento dei reflui da spegnimento di incendio. Separato da ossidanti forti, alimenti e mangimi.
Ben chiuso. Mantenere in un locale ben ventilato.
IPCS
International
Programme on
Chemical Safety
Preparata nel contesto della cooperazione tra l'International Programme| on Chemical Safety & la Commissione della Comunità Europea (c) IPCS, CEC 1999

GUARDA LE INFORMAZIONI IMPORTANTI NEL RETRO
PARATION ICSC: 0006
DATI IMPORTANTI
STATO FISICO: ASPETTO:
LIQUIDO GIALLO PALLIDO TENDENTE AL MARRONE (PRODOTTO TECNICO) , CON ODORE CARATTERISTICO.

PERICOLI CHIMICI:
La sostanza si decompone per forte riscaldamento superiore a 200°C, producendo gas tossici contenenti monossido di carbonio,
ossidi di azoto,
ossidi di fosforo e ossidi di zolfo.
Reagisce con forti ossidanti. Attacca alcuni tipi di plastiche, gomma e rivestimenti.

LIMITI DI ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE:
TLV: (I,V) 0.05 mg/m³;
A4 (non classificabile come cancerogeno per l'uomo); BEI pubblicato;
(cute);
(ACGIH 2004). MAK: (I) 0.1 mg/m³;
assorbimento cutaneo (H); Categoria limitazione di picco: II (8);
Gruppo di rischio per la gravidanza: D;
(DFG 2003).
VIE DI ESPOSIZIONE:
La sostanza può essere assorbita nell'organismo per inalazione dei suoi aerosol, attraverso la cute, per ingestione e attraverso gli occhi.

RISCHI PER INALAZIONE:
L'evaporazione a 20°C è trascurabile; una concentrazione dannosa di particelle aereodisperse può, tuttavia, essere raggiunta rapidamente per nebulizzazione.

EFFETTI DELL'ESPOSIZIONE A BREVE TERMINE:
La sostanza può determinare effetti sul sistema nervoso , causando convulsioni, insufficienza respiratoria, debolezza muscolare. Inibizione delle colinesterasi. L'esposizione può portare alla morte. Gli effetti possono essere ritardati. E' indicata l'osservazione medica.

EFFETTI DELL'ESPOSIZIONE RIPETUTA O A LUNGO TERMINE:
Inibitore della colinesterasi ; sono possibili effetti cumulativi: vedere rischi acuti e sintomi.
PROPRIETÀ FISICHE
Punto di ebollizione: 375°C
Punto di fusione: 6°C
Densità relativa (acqua=1): 1.26
Solubilità in acqua, g/100ml a 25°C: 0.002
Punto di infiammabilità: 120°C
Coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua come log Pow: 3.8
DATI AMBIENTALI
La sostanza è molto tossica per gli organismi acquatici. Questa sostanza può essere pericolosa per l'ambiente; una attenzione particolare deve essere posta agli uccelli. La sostanza può causare effetti a lungo termine nell'ambiente acquatico. Durante il normale uso questa sostanza viene rilasciata nell'ambiente. Tuttavia si deve porre una grande attenzione per impedire ogni rilascio aggiuntivo, per esempio per smaltimento non appropriato.
NOTE
In funzione del grado di esposizione, sono indicati esami clinici periodici. In caso di avvelenamento con questa sostanza è necessario uno specifico trattamento; devono essere disponibili mezzi opportuni e relative istruzioni. Se nella formulazione della sostanza ci sono solventi consultare anche le schede ICSC relative a questi materiali. I solventi veicolanti utilizzati nelle formulazioni commerciali possono modificare le proprietà fisiche e tossicologiche. L'odore è un avvertimento insufficiente di superamento del limite d'esposizione. NON portare a casa abiti da lavoro.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI


NOTIZIA LEGALE Né la CEC né IPCS e neanche le persone che agiscono per conto della CEC o dell'IPCS sono responsabili per l'uso che verrà fatto di queste informazioni
(c) IPCS, CEC 1999