1,1,2-TRICLORO-1,2,2-TRIFLUOROETANO ICSC: 0050
Luglio 2002

Triclorotrifluoroetano
CFC 113
R 113
CAS # 76-13-1 C2Cl3F3 / Cl2FCCClF2
RTECS # KJ4000000 Massa molecolare: 187.4
UN #
EINECS # 200-936-1
TIPO DI RISCHIO / ESPOSIZIONE RISCHI ACUTI / SINTOMI PREVENZIONE PRIMO SOCCORSO / MEZZI ESTINGUENTI
INCENDIO Combustibile in condizioni particolari. Nella combustione libera fumi (o gas) tossici o irritanti.
NO fiamme libere.
In caso di incendio nell'ambiente circostante: utilizzare appropriati mezzi antincendio.
ESPLOSIONE

In caso di incendio: mantenere freddi i fusti, ecc., bagnandoli con acqua.
ESPOSIZIONE


Inalazione Aritmia cardiaca.
Stato confusionale. Sonnolenza. Stato d'incoscienza.
Ventilazione, aspirazione localizzata, o protezione delle vie respiratorie.
Aria fresca, riposo. Può essere necessaria la respirazione artificiale. Sottoporre all'attenzione del medico.
Cute Arrossamento.
Guanti protettivi.
Rimuovere i vestiti contaminati. Sciacquare la cute con abbondante acqua o con una doccia. Sottoporre all'attenzione del medico .
Occhi Arrossamento. Dolore.
Occhiali protettivi a mascherina.
Prima sciacquare con abbondante acqua per alcuni minuti (rimuovere le lenti a contatto se è possibile farlo agevolmente), quindi contattare un medico.
Ingestione
Non mangiare, bere o fumare durante il lavoro.
Risciacquare la bocca. Sottoporre all'attenzione del medico.
RIMOZIONE DI UN VERSAMENTO IMBALLAGGIO E ETICHETTATURA
Raccogliere il liquido fuoriuscito e sversato in contenitori sigillabili il più lontano possibile. Assorbire il liquido restante con sabbia o adsorbente inerte e spostare in un posto sicuro. NON permettere che questo agente chimico contamini l'ambiente. Protezione personale: autorespiratore.

RISPOSTA DI EMERGENZA IMMAGAZZINAMENTO

Separato da metallie leghe.
Vedi Pericoli Chimici. Freddo. Ventilazione lungo il pavimento.
IPCS
International
Programme on
Chemical Safety
Preparata nel contesto della cooperazione tra l'International Programme| on Chemical Safety & la Commissione della Comunità Europea (c) IPCS, CEC 1999

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1,1,2-TRICLORO-1,2,2-TRIFLUOROETANO ICSC: 0050
DATI IMPORTANTI
STATO FISICO: ASPETTO:
LIQUIDO VOLATILE, INCOLORE , CON ODORE CARATTERISTICO.

PERICOLI FISICI:
Il vapore è più pesante dell'aria e può accumularsi negli strati inferiori causando una carenza di ossigeno.

PERICOLI CHIMICI:
A contatto con superfici calde o fiamme queste sostanze si decompongono formando gas tossici e corrosivi (acido cloridrico (vedi ICSC0163), fosgene (vedi ICSC 0007. acido fluoridrico (vedi ICSC 0283, fluoruro di carbonile (vedi ICSC 0633. Reagisce violentemente con metalli in polvere, causando pericolo di incendio ed esplosione. Attacca il magnesio e le sue leghe.

LIMITI DI ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE:
TLV: 1000 ppm come TWA;
1250 ppm come STEL;
A4 ( non classificabile come cancerogeno per l'uomo); (ACGIH 2004).
MAK: 500 ppm, 3900 mg/m³; Categoria limitazione di picco: II(2); Gruppo di rischio per la gravidanza: D; (DFG 2006).
VIE DI ESPOSIZIONE:
La sostanza può essere assorbita nell'organismo per inalazione e per ingestione.

RISCHI PER INALAZIONE:
Causa una perdita il liquido evapora molto rapidamente sostituendo l'aria e causando un grave rischio di asfissia in ambienti chiusi.

EFFETTI DELL'ESPOSIZIONE A BREVE TERMINE:
La sostanza e' irritante per gli occhi.
La sostanza può determinare effetti sul sistema cardiovascolare esul sistema nervoso centrale , causando disordini cardiacie depressione del sistema nervoso centrale.
L'esposizione potrebbe provocare attenuazione della vigilanza. Vedi Note.

EFFETTI DELL'ESPOSIZIONE RIPETUTA O A LUNGO TERMINE:
Contatti ripetuti o prolungati con la cute possono causare dermatiti.
PROPRIETÀ FISICHE
Punto di ebollizione: 48°C
Punto di fusione: -36°C
Densità relativa (acqua=1): 1.56
Solubilità in acqua, g/100ml a 20°C: 0.02
Tensione di vapore, kPa a 20°C: 36
Densità di vapore relativa (aria=1): 6.5
Densità relativa della miscela aria/vapore a 20°C (aria=1): 3.0
Temperatura di auto-accensione: 680°C
Coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua come log Pow: 3.30
DATI AMBIENTALI
La sostanza è tossica per gli organismi acquatici. Questa sostanza può essere pericolosa per l'ambiente; una attenzione particolare deve essere posta al suo impatto sullo strato di ozono.
NOTE
Elevate concentrazioni in atmosfera determinano carenza di ossigeno con rischio di perdita di conoscenza o morte. Controllare il contenuto di ossigeno prima di entrare nell'area. L'odore è un avvertimento insufficiente di superamento del limite d'esposizione. DA NON UTILIZZARSI in prossimità di fuochi o superfici calde o durante saldature. Freon 113, Frigen 113, Halon 113 sono nomi commerciali.
La scheda è stata aggiornata parzialmente in Luglio 2007; vedi Limiti di Esposizione Occupazionale.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI


NOTIZIA LEGALE Né la CEC né IPCS e neanche le persone che agiscono per conto della CEC o dell'IPCS sono responsabili per l'uso che verrà fatto di queste informazioni
(c) IPCS, CEC 1999